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Gli artisti del futuro non saranno più solo umani: ecco la prima cantante AI

Si chiama TaTa ed è stata creata da Timbaland, che ha lanciato la sua compagnia di intrattenimento basata sull’AI e ha annunciato la nascita del genere A-Pop

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Intelligenza artificiale Fonte foto: Prostock-studio/Shutterstock

Lo sappiamo: l’intelligenza artificiale talvolta sfuma in modo significativo il confine tra ciò che è reale e ciò che è finzione. Ma se in alcuni casi questo limite può essere ambiguo — come accade con i video generati da modelli come Veo 3, spesso indistinguibili dalle riprese reali — in altri è dichiarato fin dall’inizio. Ma il fatto che si tratti di finzione consapevole non rende necessariamente più semplice accettarla. Anzi, solleva nuove domande: cosa significa “artista”? Serve davvero un corpo umano per comunicare emozioni? E cosa succede all’identità, alla creatività, all’autenticità? A sollevare queste questioni nel mondo della musica è ora Timbaland, produttore della scena hip hop e pop mondiale che ha appena presentato TaTa, la sua prima cantante interamente creata con l’intelligenza artificiale. Con lei nasce anche un nuovo genere: l’A-Pop.

Nasce Stage Zero: così Timbaland porta la AI nel mondo della musica

Stage Zero è il nome della nuova società di intrattenimento fondata da Timbaland insieme a Rocky Mudaliar e Zayd Portillo, che è interamente dedicata alla produzione di musica e contenuti creativi sviluppati con il supporto di intelligenze artificiali. L’obiettivo non è solo quello di sperimentare nuovi strumenti di produzione, ma di dare vita a veri e propri artisti autonomi, capaci di apprendere, evolvere e “lavorare” in modo indipendente dal controllo umano.

Timbaland, che nella sua carriera ha vinto un Grammy ed è stato collaboratore di star come Justin Timberlake, Missy Elliott e Nelly Furtado, con questo nuovo progetto vuole dare forma a un nuovo ecosistema in cui l’AI non è più solo uno strumento, ma parte attiva della scena musicale. «Non sto solo producendo tracce», ha dichiarato alla stampa statunitense, «sto producendo sistemi, storie e stelle da zero».

Stage Zero si presenta dunque come una piattaforma per lo sviluppo di talenti artificiali. Non avatar, non personaggi da videogame, ma entità digitali autonome capaci di generare contenuti, interagire con il pubblico e diventare icone culturali. È il caso di TaTa, la prima “cantante” a nascere in questo nuovo universo.

La prima creazione IA: TaTa, rappresentante del genere A-Pop

TaTa è il primo progetto ufficiale di Stage Zero. È una cantante generata con Suno AI, piattaforma che utilizza reti neurali per creare musica originale. Secondo Timbaland, però, TaTa non è un semplice algoritmo che canta. È una «musicista viva, che apprende» progettata per evolversi nel tempo e comunicare con un pubblico in modo sempre più complesso e sofisticato. Nelle intenzioni del suo creatore, insomma, è un’artista vera e propria — anche se non umana.

TaTa secondo Timbaland si inserisce in un nuovo genere musicale definito A-Pop, l’abbreviazione di Artificial Pop. Il produttore lo presenta come una nuova frontiera culturale, destinata ad affiancarsi (e forse a mescolarsi?) con il pop tradizionale.

Il progetto, però, non è privo di ambiguità. Da un lato, apre certamente possibilità enormi: sperimentazione creativa, accessibilità e innovazione. Dall’altro, solleva interrogativi etici e culturali: che fine fanno l’espressività umana, l’imperfezione emotiva, il ruolo dell’artista come interprete del proprio tempo?

Gli artisti del futuro forse non saranno solo umani, ma questa visione, a seconda dei punti di vista, può risultare affascinante, inquietante o entrambe le cose. Una cosa è certa: l’era in cui la musica era frutto esclusivo di voci, corpi e strumenti reali forse sta lasciando spazio a un nuovo paradigma. E TaTa, nel bene o nel male, è un simbolo di questo cambiamento.