Installare un data center sott'acqua, in Cina è possibile
Data center posizionati sott’acqua l’ambizioso progetto cinese che potrebbe cambiare per sempre le modalità di costruzione e il funzionamento di queste strutture
Quella di posizionare un data center sott’acqua è un’ipotesi che è già stata formulata più volte anche se, ad onor del vero, si tratta solo di test preliminari ancora lontani dal diventare la nuova normalità.
Tuttavia, dai primi risultati ottenuti, questa soluzione si dimostra essere estremamente efficiente e visti tutti i vantaggi che comporta, le cose potrebbero cambiare quanto prima e in Cina si sta già realizzando il primo data center subacqueo nella città di Sanya, sull’isola di Hainan nel sud del Paese.
Cosa sappiamo del data center cinese
Da quanto reso noto dal giornale China Daily, la costruzione della struttura subacquea che ospiterà il data center è già iniziata sotto la supervisione della società parastatale China Offshore Oil Engineering Co. (COOEC).
Tra le altre aziende coinvolte nel progetto anche la Highlander, una società privata che si occupa proprio di data center, che avrà ovviamente il ruolo di partner tecnologico.
Stando alle informazioni condivise sempre da China Daily, tutto l’hardware del data center è stato inserito dentro dei moduli impermeabili che pesano circa 1.300 tonnellate ciascuno che verranno posizionati a una profondità di 35 metri.
Al momento i lavori sono ancora in fase iniziale e le aziende coinvolte nel progetto hanno cominciato con l’installazione dei primi moduli sottomarini, anche se il progetto prevede (almeno secondo le dichiarazioni di Highlander) l’installazione di ben 100 unità, una cifra che dovrebbe equivalere a circa sei milioni di computer funzionanti contemporaneamente.
Secondo i risultati dei test effettuati, questo sistema dovrebbe garantire l’efficienza e la protezione del data center per 25 anni ma si tratta solo di ipotesi perché, ovviamente, il progetto è relativamente recente e non c’è stato ancora modo di verificare questi dati nel tempo.
Oltretutto, mancano anche rilevazioni relative ad altri “fattori sconosciuti” come il livello di corrosione dell’acqua salata, ad esempio, oppure l’impatto di eventuali ecosistemi sottomarini che potrebbero influenzare la durata dei moduli, accelerando notevolmente la degradazione della struttura.
Dati, insomma, ancora parziali che dovranno essere studiati nel tempo e verificare, appunto, la fattibilità e l’affidabilità di un sistema del genere.
I vantaggi di un data center subacqueo
La scelta di installare un data center sott’acqua non è casuale e, ovviamente, comporta moltissimi vantaggi. Il primo riguarda la dissipazione del calore che, naturalmente, viene influenzata dall’immersione della struttura nel liquido.
Un normale data center, solo per raffreddare l’intero impianto, richiede enormi quantitativi di energia elettrica (e diverse migliaia di litri di acqua). Posizionandolo in acqua, quindi, questi consumi potrebbero essere notevolmente ridotti, col calore in eccesso che potrebbe essere indirizzato direttamente verso l’esterno e quindi rilasciato in mare, eliminando di fatto il bisogno di altri sistemi di dissipazione del calore.
In questo senso, secondo i calcoli delle società coinvolte nel progetto, al completamento della struttura è previsto un risparmio di ben 122 milioni di kilowattora.
Inoltre, posizionando l’impianto sott’acqua è possibile anche preservare circa 68.000 metri quadrati di terreno che possono, quindi, essere utilizzati per altri scopi.
Dati, come già detto, ancora tutti da verificare e per farlo non resta che attendere la messa in funzione del data center prevista entro il 2025.