James Webb osserverà più di 100 galassie nello stesso istante
Il telescopio James Webb è finalmente operativo da qualche tempo ed è impreziosito da uno spettrografo speciale, dalle caratteristiche uniche
Il NIRSpec, acronimo che identifica il Near-Infrared Spectrograph, è uno dei principali strumenti scientifici usati dal telescopio della NASA James Webb. Il suo obiettivo è quello di accumulare il maggior numero di informazioni sulle origini dell’Universo e a decantarne le lodi è stato – nelle ultime ore – Andy Bunker, astrofisico dell’Università di Oxford.
Si tratta di uno degli scienziati che ha contribuito a plasmare la progettazione dello spettrografo stesso, un’iniziativa finanziata dall’Agenzia Spaziale Europea e di cui si attendono i primi aggiornamenti in termini di dati ufficiali. Il telescopio James Webb è finalmente operativo, ora si attende con impazienza il momento in cui il NIRSpec farà lo stesso.
Come sottolineato da Bunker, si punta a comprendere le prime fasi dell’Universo, vale a dire il momento esatto in cui si sono formate le stelle e le galassie. Lo specchio di James Webb è largo sei metri e mezzo, sufficienti per studiare gli oggetti celesti più antichi e lontani. Per ottenere tutti questi risultati, si avvarrà della luce infrarossa e il NIRSpec fornirà una spinta in più visto che è caratterizzato da 250mila microshutter, una nuova tecnologia sviluppata appositamente per questa missione spaziale. In base a quanto rimarcato dall’astrofisico, l’intenzione è quella di infrangere le regole, arrivando a osservare oltre 100 galassie nello stesso istante.
Un dispositivo molto sofisticato
Il target è di sicuro ambizioso, ma non impossibile. Gli scienziati si stanno avvicinando alla verità sugli ammassi di galassie e dunque il momento è propizio come non mai per sfruttare un dispositivo tanto sofisticato come il NIRSpec. Si parla già della possibilità di superare le capacità di qualsiasi strumento simile montato sul telescopio Hubble che viene considerato il predecessore di James Webb. Di sicuro comunque, lo spettrografo di cui si sta parlando non è chiamato a produrre le immagini più accattivanti dello spazio, il suo compito sarà quello di mettere a disposizione una quantità senza precedenti di informazioni su galassie, stelle e pianeti.
Elementi chimici preziosi
Il NIRSpec è progettato per dividere la luce in entrata in singole componenti dello spettro luminoso. Proprio questo spettro, un po’ come una sorta di impronta digitale, tende a riflettere le proprietà di assorbimento della luce degli oggetti visualizzati, di conseguenza anche la loro composizione chimica. Ogni elemento chimico assorbe la luce in maniera diversa e questo lo si può evincere dalle linee distinte che si trovano nello spettro catturato. Tramite la cattura dello spettro di un determinato oggetto, inoltre, gli scienziati hanno la possibilità di determinare i composti chimici presenti. Cosa c’entra tutto questo con le galassie?
Come ha avuto modo di spiegare Bunker in merito al telescopio James Webb e allo spettrografo NIRSpec, dal punto di vista scientifico gli spettri sono preziosi perché includono informazioni codificate per tracciare gli elementi chimici che si accumulano nella galassie. Allo stesso modo, è possibile determinare – con questa tecnologia – la distanza degli ammassi di polvere e stelle, oltre alle loro proprietà. Un’ulteriore informazione è quella della velocità di trasformazione del gas delle galassie in stelle. Spesso gli insiemi più antichi di stelle, polveri, gas e sistemi si scoprono per caso, con NIRSpec non ci si farà di certo trovare impreparati.