Ammassi di galassie: gli scienziati si avvicinano alla preziosa verità
Negli ammassi di galassie il calore tende a non raffreddarsi, uno dei misteri che gli scienziati stanno approfondendo usando quasi 200 laser
Che cosa succede esattamente all’interno degli ammassi di galassie? A questa domanda stanno cercando di rispondere alcuni scienziati che hanno dato il via a un esperimento molto particolare. In poche parole, l’obiettivo è quello di replicare fedelmente il calore estremo che si trova in queste stesse galassie, nello specifico quelle situate nello spazio più profondo.
Sulla scia dell’entusiasmo per la fusione fra tre galassie immortalata dal telescopio Hubble, ora ci si sta concentrando sulle condizioni esatte all’interno di questi ammassi di stelle. Per riuscire nell’intento sono stati impiegati 196 laser, i quali dovranno finalmente chiarire il mistero del mancato raffreddamento dei gas, come invece suggerirebbero i modelli dei fisici.
Nelle galassie in questione l’idrogeno può arrivare a bruciare alle stesse temperature che si trovano al centro del Sole, vale a dire 18 milioni di gradi Fahrenheit. Il caldo estremo resiste a lungo negli ammassi, mentre invece il raffreddamento desta qualche perplessità. I modelli già citati, infatti, hanno suggerito come i gas avrebbero dovuto registrare un calo delle temperature nei quasi 14 miliardi di anni di esistenza dell’Universo. I laser che proveranno a colmare le lacune attuali sono tra i più potenti del mondo, nello specifico quelli della National Ignition Facility presso il Lawrence Livermore National Laboratory in California.
Ambiente e durata in versione ridotta
Volendo riassumere quello che accade in laboratorio, le condizioni ricreate dagli scienziati sono simili a una monetina in quanto a dimensioni, mentre la durata che si può esaminare è di appena una frazione di secondo. Può sembrare molto poco, in realtà è un inizio fondamentale per comprendere gli ammassi di galassie, come confermato dal team al lavoro su questo esperimento. I misteri, d’altronde, sono all’ordine del giorno quando si parla di galassie, come quelle identiche nello spazio che rappresentano un vero e proprio enigma. Il lavoro della nuova ricerca è cominciato con la concentrazione dei laser su un unico e minuscolo bersaglio.
Punti caldi e punti freddi
In questo modo si riesce a creare un plasma incandescente con campi magnetici molto intensi: lo stesso riesce a “sopravvivere” per pochissimo tempo, nello specifico alcuni miliardesimi di secondo. A condurre l’esperimento ci stanno pensando anche i ricercatori dell’Università di Chicago, non l’unico ateneo coinvolto, ma quello che si è maggiormente esposto in quanto a spiegazioni del test. Tra le principali scoperte finora accertate grazie all’esperimento c’è quella di una serie di punti caldi e altri freddi nel plasma, al contrario di chi aveva ipotizzato invece una temperatura uniforme. Queste informazioni confermano una delle teorie che vanno per la maggiore in questo campo.
Molte ipotesi sono state avanzate sulla modalità con cui si intrappola il calore all’interno degli ammassi di galassie. Tra queste ce n’è una secondo cui il calore stesso tende a distribuirsi quando gli elettroni entrano in collisione tra loro. In un’area riscaldata, però, il gas presenta dei campi magnetici molto aggrovigliati, spingendo gli elettroni a muoversi a spirale invece che disperdere la loro energia. L’esperimento è ancora nelle fasi iniziali: insieme allo studio del ricercatore che sta ricreando delle galassie per capire meglio l’Universo, potrebbe tornare molto utile per approfondire lo studio dello spazio più infinito.