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SCIENZA

Il mistero del "canto sacro" che ancora oggi si sente nel tempio Maya

Uno studio ha supportato la teoria secondo cui i Maya costruissero le piramidi in modo da produrre echi suggestivi, come il canto sacro di Chichén Itzá.

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maya effetti sonori Fonte foto: 123RF

In Messico, la piramide di Kukulkan, conosciuta anche come El Castillo, è famosa per gli effetti sonori che emette. Quando le onde sonore rimbalzano sulla base piramide, vengono ricreati delle vibrazioni simili al cinguettio di un uccello. E Per ricreare questo effetto bisogna semplicemente battere le mani quando ci si trova ai piedi della scala principale.

Un team di ricercatori dell’Università di Ghent ha allora effettuato un’analisi acustica in merito a questo fenomeno. I risultati sono stati sorprendenti e hanno richiamato un’antica teoria sostenuta dai Maya. Secondo questa credenza, gli antichi Maya hanno costruito le loro piramidi in modo da creare degli echi unici ed evocativi, così da trasformare le strutture in da risonatori giganti, in grado di impressionare il popolo.

Rovine Maya: come le onde sonore creano dei “canti sacri”

I ricercatori hanno dimostrato come le onde sonore che si infrangono attorno ai gradini della piramide di El Castillo, presso le rovine Maya di Chichén Itzá vicino a Cancún (in Messico), ricreano melodie che somigliano – come già accennato sopra – al cinguettio degli uccelli e al rumore delle gocce di pioggia. 

Il canto dell’uccello, per la precisazione, ricorda quello dei quetzal, animali sacri nella cultura Maya, ed è stato riconosciuto per la prima volta dall’ingegnere acustico David Lubman nel 1998. E questo stesso “cinguettio” è quello che può essere evocato battendo le mani ai piedi della scala del tempio Maya. Ma come è possibile?

Si sa che gli antichi Maya sono stati una popolazione molto nota per l’architettura, i sistemi astronomici e matematici, quindi non sorprenderebbe il fatto che abbiano potuto ideare e costruire delle strutture capaci di ricreare dei suoni della natura.

Antichi Maya: come hanno fatto a ricreare questi effetti sonori

La principale domanda che viene spontanea è se gli architetti della piramide sapevano esattamente cosa stavano facendo. I calcoli del team di ricercatori mostrano che, sebbene ci siano prove su come abbiano progettato la piramide per produrre suoni evocativi, probabilmente gli stessi non avrebbero potuto prevedere esattamente a cosa il canto sarebbe assomigliato. Inizialmente, l’ingegnere acustico Lubman era convinto che i costruttori Maya avessero creato intenzionalmente l’effetto, per riprodurre appunto il canto sacro. Ma secondo il team di ricercatori di Ghent non sarebbe proprio così.

La loro analisi dell’acustica della piramide mostra che il suono preciso causato dagli echi dipende principalmente dal suono che viene fatto all’origine (in questo caso il battito di mani). I tamburi, ad esempio, potrebbero produrre un diverso tipo di risonanza. Il team ha sentito una di queste variazioni durante un viaggio, mentre altri visitatori salivano i gradini della piramide, ha notato una raffica di echi simili al rumore delle gocce di pioggia che si infrangono sul terreno.

Il team ha dimostrato che l’altezza e la spaziatura dei gradini della piramide crea come un filtro acustico che enfatizza alcune frequenze sonore sopprimendone altre. Ma calcoli più dettagliati dell’acustica mostrano come l’eco sia influenzato anche da altri fattori più complessi, come il mix di frequenze della sorgente sonora. In definitiva, è praticamente impossibile provare ad oggi – con i dati a disposizione – che qualsiasi effetto eco specifico sia stato intenzionale. Le piramidi sono sempre state soggetto di studio, scoprire cosa c’è al loro interno è sempre fonte di conoscenza e apprendimento, non è detto quindi che altri dettagli possano emergere in futuro, rivolgendo finalmente questo mistero.

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