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SCIENZA

Attività sismica record sul monte Adams, raggiunto il picco più alto dal 1982: cosa si rischia?

Negli Stati Uniti c'è un allarme relativo al monte Adams: il gran numero di terremoti fa temere un'eruzione. Cosa sta accadendo

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monte Adams Fonte foto: 123RF

In tempi recenti è stata segnalata un’attività decisamente insolita per quanto concerne il Monte Adams. Lo ha evidenziato l’USGS, ovvero il Servizio Geologico degli Stati Uniti, che sta tenendo d’occhio in maniera molto attenta quanto avviene nello Stato di Washington.

Per comprendere la portata di questo fenomeno, basti pensare che il mese di settembre ha registrato un totale di ben sei terremoti in quest’area. Ciò è tutt’altro che normale, considerando come rappresenti l’ammontare degli eventi che solitamente si verificano nell’arco di due o tre anni.

Allarme sul Monte Adams

Gli esperti evidenziano come questo incredibile picco d’attività sismica corrisponda alla fase più critica mai registrata sul Monte Adams in un solo mese dall’avvio del sistema di monitoraggio nel 1982. In tutti questi anni non sono mai stati registrati tanti eventi in appena 30 giorni.

Scendendo nel dettaglio, questi terremoti hanno una magnitudo compresa tra 0,9 e 2,0. Sono stati tutti rilevati da una stazione sismica posta a circa 11 km dalla sommità del monte, così come da altre più distanti. Ad ogni modo, gli scienziati non sono ancora stati in grado di determinare con esattezza le profondità, così come le posizioni esatte di tali eventi.

Va da sé che la preoccupazione maggiore sia connessa a eventuali eruzioni vulcaniche. Si tratta di una potenziale eventualità ma, nonostante questo, l’USGS ha spiegato come il livello attuale di attività sismica non desti preoccupazioni particolari sotto quell’aspetto.

Di fatto il Monte Adams è classificato come un vulcano ad alto rischio, tenendo conto di quella che è stata la sua storia in termini di eruzioni passate. Si consideri inoltre l’area popolosa tutt’intorno e, dunque, il potenziale impatto che un’eruzione potrebbe avere. Nonostante tutto ciò, non ci sono indicatori che lascino prevedere un risveglio che avrebbe del clamoroso. Perché? Il motivo è semplice: l’ultima eruzione risale a una fase compresa tra 3.800 e 7.600 anni fa.

Per tranquillizzare la popolazione, inoltre, l’USGS ha specificato come nessuno dei tanti terremoti registrati è stato avvertito in superficie. In nessun caso, dunque, è stato riscontrato alcun segno tipico di un’eruzione imminente.

Aumento dei terremoti, il motivo

Se non c’è alcuna connessione con una potenziale eruzione, dunque, qual è il motivo di questo aumento incredibile dei terremoti? Ne ha parlato Jon Major, scienziato responsabile preso l’USGS a Vancouver.

Ha spiegato come allo stato attuale non ci siano evidenze di degassamento da parte del vulcano. Al tempo stesso non risultano esserci segni di deformazione del terreno, stando alle immagini satellitari raccolte. Detto ciò, non esiste ad oggi una spiegazione ufficiale dell’aumento dei terremoti.

Il problema principale, in termini di raccolta di informazioni, è dato dall’assenza di stazioni sismiche nei pressi del vulcano. Tutto ciò rende estremamente complessa la raccolta di informazioni precise su profondità e posizioni degli eventi sismici.

Al fine di approfondire il tema, l’Osservatorio dei Vulcani delle Cascate ha chiesto, e ottenuto, di poter installare delle stazioni sismiche nell’area. Il Servizio Forestale degli Stati Uniti ha approvato il tutto ma in via temporanea ed eccezionale.

I dati raccolti in tempo reale saranno trasmessi al CVO e alla Rete Sismica del Nordovest del Pacifico. Si procederà così a un’analisi molto più precisa dei terremoti, nella speranza di scoprirne le cause.

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