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SCIENZA

È stato attivato un piano di emergenza terremoto per i Campi Flegrei: ecco cosa prevede

Il rischio sismico nell'area dei Campi Flegrei desta preoccupazione: la Protezione Civile ha attivato un piano di emergenza, scopriamo in che modo funziona.

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Campi Flegrei Fonte foto: ANSA Foto

Nei giorni scorsi, la terra è tornata a muoversi: nell’area dei Campi Flegrei ora si teme non più solamente l’eruzione, ma anche una nuova scia sismica. Sebbene attualmente la situazione non sia allarmante, la Protezione Civile ha stilato un piano d’emergenza che si differenzia notevolmente da quello per rischio eruttivo. Il piano prevede tre diversi scenari, suddivisi per gravità delle scosse, ed è piuttosto dettagliato. Scopriamo in che cosa consiste.

Nuovo piano d’emergenza terremoto per i Campi Flegrei

L’area dei Campi Flegrei nasconde la caldera di un supervulcano che, seppur quiescente, di tanto in tanto mostra segnali di attività. In queste zone, oltre alle numerose fumarole (ovvero piccole fuoriuscite di gas vulcanici), si possono verificare fenomeni naturali come il bradisismo, che consiste nel sollevamento o nell’abbassamento del terreno. Il movimento delle placche, ovviamente, produce effetti ben percepibili dalla popolazione: sono le scosse di terremoto che, nei giorni scorsi, sono tornate a farsi sentire.

Al momento la situazione non desta particolari preoccupazioni, ma il Decreto Legge 104/2023 ha approvato il piano d’emergenza terremoto per i Campi Flegrei, attivando così alcune procedure di sicurezza volte a ridurre il rischio che eventuali nuovi terremoti possano cogliere impreparate le autorità. Il piano prevede tre scenari, predisposti in base all’effetto che un sisma potrebbe avere sulle infrastrutture locali. Il primo scenario è quello più blando, con scosse che producono danni limitati: in questo caso, la Protezione Civile si metterà all’opera per ripristinare e mettere in sicurezza delle strutture danneggiate, eventualmente facendo seguire l’interdizione alle aree più a rischio.

Il secondo scenario prevede invece un terremoto di intensità maggiore, in grado di provocare danni più severi in porzioni più ampie del territorio. La Protezione Civile, con possibile coinvolgimento del livello nazionale in base al grado di emergenza, dovrà dapprima inviare una spedizione per la verifica delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture ed eventualmente la rimozione dei principali pericoli, per poi proseguire con il ripristino degli edifici e, contemporaneamente, con le operazioni di soccorso e di assistenza della popolazione.

Campi Flegrei: il piano d’evacuazione

Il terzo scenario è ovviamente quello più grave, che prevede anche un piano d’evacuazione. Verrà attivato solamente in presenza di un terremoto che abbia come conseguenza un aumento importante della deformazione del suolo e una frequenza ed energia maggiori. Si tratta di uno scenario in cui, su gran parte del territorio coinvolto, gli edifici e le infrastrutture subiranno danni strutturali significativi e non potranno più fornire servizi essenziali per i cittadini. La Protezione Civile, in collaborazione con la Regione e i Sindaci dei Comuni interessati, potrà valutare l’eventuale allontanamento parziale o totale della popolazione.

Per questo piano d’evacuazione, al contrario di quanto previsto nel rischio eruttivo, non ci sarà alcun gemellaggio con le regioni vicine: questo significa che i cittadini rimarranno all’interno dei confini regionali. Ma dove saranno sistemati? Gli eventuali sfollati potranno trovare alloggio nelle strutture messe a disposizione dalle istituzioni, come palestre e palazzetti. E, proprio per questa drammatica evenienza, è stato siglato un accordo con Federalberghi Campania per la messa a disposizione di alcuni spazi in hotel convenzionati.

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