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Perché non si dovrebbe uscire in strada durante un Terremoto: ecco cosa fare

Dove trovare riparo durante un terremoto: ecco perchè non si consigli assolutamente di precipitarsi in strada durante una scossa

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I Campi Flegrei stanno subendo uno sciame bradisismico notevole, caratterizzato da centinaia di scosse di terremoto al mese. Alcune di queste sono di entità minima ma altre di magnitudo notevole, come quella di lunedì 20 maggio da 4.4. In questa circostanza tanti cittadini si sono riversati in strada, spaventati all’idea che la propria casa, subendo dei danni strutturali, potesse crollare. Spieghiamo però perché ciò non rappresenta la miglior strategia in questi casi.

Terremoto, dove ripararsi

In merito a questo tema molto delicato, Fanpage ha intervistato Iunio Iervolino, professore ordinario presso l’Università Federico II di Napoli e lo IUSS di Pavia. Il suo campo è l’ingegneria sismica e dinamica strutturale.

Trovare il giusto riparo vuol dire analizzare la struttura degli edifici. Tutto dipende da ciò. Il consiglio dell’esperto è quello di conoscere la conformazione della propria casa o del proprio ufficio. Considerando lo stato d’allerta, si tratterebbe di una buona precauzione.

I luoghi migliori per ripararsi, ha spiegato, sono quelli vicino alle strutture portanti, come travi e pilastri. Si consiglia sempre di stare alla larga dalle tramezzature e da quegli elementi strutturali che possono ribaltarsi. Di fatto consentire alla struttura di ripararci è una strategia vincente.

Terremoto, perché non uscire di casa

Molti però seguono l’istinto e lasciano immediatamente la propria casa o, in generale, la struttura presso la quale si trovano. L’esperto non è però affatto d’accordo con questo corso d’azione ed ecco il motivo.

Non credo sia mai una buona idea, a meno che l’edificio non abbia delle patologie pregresse, così come dei danni evidenti già registrati. Uscire in strada rischia di esporsi al collasso di sistemi non strutturali. Possono infatti cadere comignoli o elementi decorativi. Senza contare il rischio d’essere travolti dalla calca nel panico”.

Il principale consiglio, dunque, è quello di prendersi cura della stabilità della propria abitazione. Certi d’aver fatto il possibile per rendere più sicura la propria casa, si potrà sfruttarla per trovare riparo, senza timori.

Differente il discorso per quanto concerne abitazioni datate, mai realmente ristrutturate e che già hanno subito danni in precedenza o durante le recenti scosse bradisismiche. In casi del genere sarebbe preferibile individuare una soluzione strutturale sicura vicina. Ciò vuol dire uscire di casa per ripararsi altrove. Restare in strada, nelle vicinanze della propria abitazione non in sicurezza, potrebbe comunque rappresentare un rischio.

Il futuro dei Campi Flegrei

Il problema fondamentale, in termini di gestione della sicurezza dei cittadini e del loro stato d’allarme, è che non osserviamo la sorgente dei terremoti. Non possiamo osservare direttamente come nascono ma ne vediamo soltanto gli effetti. Ci si ritrova così quasi in balia degli eventi, al netto dei dati in nostro possesso, il che impedisce di effettuare previsioni.

“Dallo scorso autunno il suolo nei Campi Flegrei ha iniziato a salire più velocemente. Per questo il numero dei terremoti è aumentato. Ciò aumenta statisticamente le probabilità di registrare scosse con una magnitudo più elevata”.

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