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"L'Occhio del Diavolo": la galassia forse ci ha rivelato un segreto

Nello spazio c'è una galassia misteriosa, che gli scienziati hanno chiamato "L'Occhio del Diavolo": una nuova scoperta potrebbe spiegare il suo aspetto bizzarro.

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L’universo ha sempre tante sorprese da regalarci: i misteri, nello spazio più profondo, ormai non si contano più, ma ogni tanto uno di essi viene finalmente svelato. Forse è proprio ciò che sta accadendo con la galassia M64, suggestivamente chiamata dagli astronomi “L’Occhio del Diavolo”. Una nuova scoperta, infatti, potrebbe aver rivelato il suo segreto, che per tanti anni ha ossessionato gli scienziati.

Che cos’è “L’Occhio del Diavolo”

Scoperta nel ‘700 dall’astronomo britannico Edward Pigott, la galassia M64 è stata negli ultimi anni al centro di numerose osservazioni per cercare di carpire i suoi segreti. Si tratta infatti di un corpo celeste piuttosto bizzarro e dall’aspetto un po’ inquietante, che ha lasciato perplessi gli scienziati con il suo mistero. Ma andiamo con ordine: situata a 17 anni luce dal nostro Sistema Solare, quella che è recentemente stata immortalata in meravigliosi scatti dal telescopio spaziale Hubble è una galassia a spirale – proprio come la Via Lattea.

Il suo nucleo luminoso è avvolto da una banda di gas e polveri nere, la quale assorbe completamente la luce. Da qui il nome “L’Occhio del Diavolo”, visto che parte della galassia rimane in ombra proprio per via di questo alone scuro. C’è poi un’altra peculiarità che ha sempre incuriosito gli astronomi: il gas interstellare che costituisce le sue regioni interne si muove in direzione contraria rispetto a quello che compone le regioni esterne. E nel loro punto d’incontro, vi è una vera e propria “fabbrica di stelle” che produce corpi celesti in gran quantità.

Diverse sono le teorie che, nel corso degli anni, gli scienziati hanno proposto per spiegare il differente senso di rotazione dei gas interstellari, caratteristica che fa propendere per una loro diversa origine. Una delle ipotesi più plausibili riguarda l’inglobamento di un’altra galassia da parte di M64, un fenomeno che dovrebbe essere avvenuto circa 1 miliardo di anni fa. Tuttavia, fino ad oggi non si avevano prove che potessero confermare questa spiegazione. Ma una nuova scoperta cambia le carte in tavola e ci permette – forse – di svelare il mistero che si cela dietro “L’Occhio del diavolo”.

La nuova scoperta

Un team di astronomi dell’Università di Washington, guidato dal professor Adam Smercina, sostiene di aver trovato le prove tanto a lungo cercate: M64 avrebbe davvero inglobato a sé una galassia satellite. Lo studio, pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, si basa sulle osservazioni effettuate negli ultimi mesi con il telescopio Subaru. Gli scienziati sarebbero così riusciti a individuare alcuni segni di interazione gravitazionale tipici di due galassie nell’atto della loro fusione. E la distribuzione stellare di M64 fornirebbe ulteriore testimonianza di questo fenomeno, essendo compatibile con quella che si potrebbe verificare dopo l’assorbimento di una galassia nana.

Gli astronomi hanno anche delineato il profilo della galassia satellite che sarebbe stata “cannibalizzata” da M64. Si tratterebbe di un corpo celeste che, prima di essere assorbito, avrebbe avuto composizione e massa stellare simili alla Piccola Nube di Magellano. Quest’ultima è una galassia nana che orbita attorno alla Via Lattea, e probabilmente – ora lo sappiamo, grazie alle ricerche compiute su M64 – anch’essa sarà destinata ad essere inglobata.