Libero
SCIENZA

Perché tonnellate di sabbia in fondo al mare si stanno spostando

Un team di esperti ha osservato tonnellate di sabbia spostarsi ogni anno sui fondali marini: tutta "colpa" delle razze, come spiega un nuovo studio.

Pubblicato:

Migliaia di tonnellate di sabbia si spostano nel fondale marino. Quantità che possiamo paragonare al peso di due Tour Eiffel. È quanto ha osservato un team di esperti nell’estuario di Brisbane Water, in Australia, nel corso di un anno di ricerche i cui risultati sono stati pubblicati in un recente studio. Ma a cosa si deve questo fenomeno? È tutto merito delle razze e in generale dei pesci batoidei.

Il nuovo studio sulle razze in Australia

Lo studio dal titolo Ray bioturbation rates suggest they shape estuary processes, pubblicato sulla rivista scientifica Remote Sensing in Ecology and Conservation, si concentra su un particolare comportamento delle razze che, stando alle conclusioni del team, avrebbe una enorme importanza per l’ecosistema.

“La bioturbazione dei sedimenti è un servizio ecosistemico chiave negli ecosistemi estuarini e marini e le razze (superordine Batoidei: razze, razze pastinaca, razze elettriche e razze paletta) sono tra i più grandi bioturbatori, modificando il loro habitat attraverso la ricerca di cibo e la predazione”, si legge nell’abstract dello studio.

Questi pesci cartilaginei, che vivono nelle acque dolci e salate di tutto il mondo nutrendosi di molluschi e altri invertebrati che si celano sotto il fondale sabbioso, quando devono nutrirsi agitano le pinne pettorali e spruzzano acqua dalla bocca e dalle branchie concentrandosi su un unico punto, così da spostare la sabbia finché non trovano un pasto. Così formano le cosiddette “fosse di alimentazione”, come dei piccoli crateri.

Come il comportamento delle razze può influenzare l’ecosistema

Le attività delle razze ciclano i nutrienti, aumentano la penetrazione dell’ossigeno e ristratificano i sedimenti – si legge ancora nell’abstract dello studio -. Tuttavia, dato che le razze sono minacciate a livello globale, non è chiaro in che misura la perdita di razze e i servizi ecosistemici che forniscono influenzerebbero i processi ecosistemici”. La ricerca della dottoressa Molly Grew e dei suoi colleghi “ha valutato la probabile quantità di sedimento spostato annualmente dalle razze durante le attività di ricerca di cibo su scala di estuario”, servendosi di un drone aereo che ha consentito al team di mappare l’attività giornaliera di bioturbazione di questi pesci creando modelli computerizzati tridimensionali.

Grazie a questo scrupoloso studio, il team ha scoperto che le razze (parliamo in particolare di esemplari di pastinaca dell’estuario, Hemitrygon fluviorum) hanno creato oltre 1.000 “fosse di alimentazione” in soli sette giorni, spostando quasi 8 tonnellate di sabbia. “Questo non è nemmeno la punta dell’iceberg di quanta sabbia effettivamente spostano”, ha affermato la dottoressa Grew che, sulla base di questa stima, ha calcolato che nell’intero estuario le razze spostano oltre 20.000 tonnellate di sabbia ogni anno.

Un comportamento legato essenzialmente all’alimentazione e quindi alla sopravvivenza può avere un impatto molto più grande di quanto si pensi sull’ecosistema marino, essendo centrale per il ricambio dei sedimenti: “La bioturbazione delle razze probabilmente modella i processi degli estuari e (…) la perdita di razze e dei loro servizi ecosistemici avrebbe probabilmente un impatto considerevole sugli ecosistemi sedimentari degli estuari. Questi risultati sottolineano l’importanza ecologica delle razze in un ecosistema e la necessità di comprendere meglio le conseguenze delle pressioni antropiche su questi servizi”, si legge sempre nello studio.

Libero Shopping