Ora possiamo spedire oggetti nello spazio: quanto costa
Spedire oggetti nello spazio? Una start-up italiana ha pensato a ogni dettaglio di questo servizio, la cui prima missione partirà ad aprile
Le stelle sono tante, milioni di milioni, e quindi non manca di certo lo spazio per inviare in orbita di tutto. Il “traffico” nell’orbita terrestre è un dato di fatto, ma c’è chi non se ne fa un problema. Si tratta dell’azienda italiana Upmosphere che ha pensato bene di ideare un servizio molto particolare. Questa compagnia permette infatti di spedire oggetti nello spazio, con tanto di confezione ad hoc e un’orbita della durata di cinque anni. Ci sono ovviamente delle limitazioni per quel che riguarda il peso e le dimensioni, anche se l’iniziativa ha già attirato l’attenzione globale. Non poteva essere altrimenti, visto quello che si legge nel sito web di Upmosphere.
Facciamo vivere ai tuoi ricordi il sogno di un viaggio spaziale: è questa la promessa dell’azienda che garantisce la spedizione tra le stelle di foto, lettere, medagliette di animali e molto altro ancora. L’importante è che il peso non sia inferiore ai 20 grammi, senza dimenticare il dettaglio del materiale, il quale dovrà essere necessariamente inerte. Upmosphere e i suoi oggetti nello spazio sono il risultato di una start-up nata grazie ad un’altra società, RIS (Rest In Space). Come sottolineato dagli ideatori del servizio, prima della loro idea, si potevano inviare nello spazio soltanto le ceneri dei defunti, in piccole quantità e durante missioni speciali.
Il prezzo del servizio
Ora è tutto cambiato e si può andare oltre questa classica spedizione celebrativa. L’ingegneria aerospaziale sta facendo passi da gigante e gli oggetti nello spazio saranno molto diversi l’uno dall’altro. Il costo non è indifferente, quindi non adatto a tutte le tasche. La spedizione assicurata da Upmosphere costa 10mila euro, con la promessa del passaggio del “ricordo” sopra le nostre teste a centinaia di chilometri di altezza. Il prezzo è lo stesso che viene preteso dalle società che gestiscono l’invio in orbita di pochi grammi di ceneri. A seconda del peso, comunque, la tariffa potrebbe variare inevitabilmente verso l’alto.
Una scatola a dir poco speciale
Ci sarebbero già quattro persone interessate a inviare oggetti nello spazio, i loro cari ricordi destinati a un orbita lunga un lustro. La spedizione dovrebbe avvenire a breve, nello specifico il prossimo mese di aprile. Come sottolineato da Giovanni Sammarco, numero uno di RIS, lo spazio non può essere considerato semplicemente un “cimitero” e per questo motivo il business si è allargato a qualsiasi oggetto tangibile. Il ricordino verrà inserito in una scatola di legno, con tanto di tracciamento mediante app e un servizio di messaggistica per seguire la traiettoria dell’oggetto tra le stelle. Le scatoline si chiamano Upbox e raggiungeranno una velocità di 30mila chilometri orari, sfruttando i razzi di SpaceX oppure i Soyuz.
Per quel che riguarda la partenza dei veicoli che spediranno tanti oggetti nello spazio si è scelto un luogo non casuale, Cape Canaveral. I test sono stati già ultimati con successo, fra due mesi si passerà al concreto. Il satellite di Upmosphere rimarrà attivo fino a un massimo di 5-7 anni, poi ci sarà il rientro da pianificare. Il satellite stesso è destinato a distruggersi nell’atmosfera, quello che viene considerato il modo migliore per assicurare la sostenibilità di queste missioni.