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Presto sapremo se qui c'è vita: la scoperta può cambiare tutto

Europa, la luna più grande di Giove, è al centro delle attenzioni degli scienziati visto che si sta valutando una ipotetica abitabilità

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Una visione di Giove Fonte foto: 123RF

Spesso può sembrare che gli scienziati siano concentrati quasi esclusivamente su Marte. Il pianeta rosso viene monitorato di continuo per accertare la presenza o meno di vita, ma questo non vuol dire che gli altri oggetti celesti del sistema solare siano trascurati. L’esempio lampante è quello di Giove.

Non se ne parla spesso, nonostante sia il pianeta più grande in assoluto: proprio nel mese di settembre è stato protagonista di un aggiornamento dopo l’altro. Anzitutto, si è avvicinato alla Terra come non accadeva dal 1963, una vera e propria delizia per gli occhi degli astronomi. Inoltre, la sonda Juno della NASA ha approfondito con cura la gelida luna di Giove, Europa.

Proprio l’agenzia spaziale americana non era mai stata così vicina da 22 anni a questa parte all’oggetto celeste, affascinante e tenebroso al tempo stesso. Il sorvolo ha permesso di ammirare meglio la superficie ghiacciata della luna più grande di Giove, raccogliendo informazioni preziose che gli esperti dovranno esaminare. In particolare si potrà forse rispondere a una domanda che attanaglia l’astronomia da tempo: questa stessa superficie è abitabile? A dire il vero, l’incontro ravvicinato è stato molto fugace e ci si dovrà accontentare almeno fino al prossimo lancio di una nuova missione, in programma per il 2024.

L’enorme distanza da Giove

Proprio fra due anni esatti, gli incontri orbitali nei pressi di Giove cercheranno nuovi segni di possibile vita in futuro, uno scenario a dir poco intrigante, pur con tutti i limiti che ne derivano. La distanza tra la Terra e questa zona dell’universo è compresa tra i 590 e i 965 milioni di chilometri: la sonda Juno a cui si è fatto riferimento ha impiegato ben cinque anni per arrivare, partendo nel 2011 e avvicinandosi al pianeta nel 2016. Il paesaggio non è affatto invitante, un ulteriore dettaglio che rende una eventuale missione non proprio ambita.

Le attuali informazioni su Giove

La luna più grande di Giove, individuata per la prima volta nel XVII secolo insieme a Io, Ganimede e Callisto, ha una superficie che è un continuo alternarsi di terra ghiacciata e frastagliata, con numerose depressioni naturali che ricordano i crateri di un vulcano. Proprio questa caratteristica fa pensare che in passato ci sia stata un’attività geologica molto intensa e soprattutto ultraterrena. Si è già detto che la sonda Juno è arrivata nelle vicinanze del pianeta sei anni fa, perché allora sta ancora raccogliendo immagini e informazioni? La spiegazione è molto semplice, come accade spesso ad alcune missioni della NASA si opta per un ampliamento della durata in corso d’opera.

D’altronde Giove può vantare un numero impressionante di satelliti naturali, circa 79 al momento. La prima scoperta risale niente meno che al 1610 grazie all’intuito di Galileo Galilei: per quell’epoca era una novità assoluta, oltre alla Terra e al Sole, infatti, c’era la certezza che altri oggetti celesti fossero in orbita nell’Universo. L’aggiornamento dell’elenco delle lune è praticamente continuo, molti satelliti hanno dimensioni quasi trascurabili ma contribuiscono tutti a una migliore comprensione del pianeta più grande del sistema solare. Presto se ne saprà di più sull’abitabilità in un futuro non troppo lontano, a quel punto lo spazio potrebbe non essere più quello che abbiamo sempre immaginato.