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Il razzo che si schianterà sulla Luna? Non è né di SpaceX né della Cina

Il razzo che si sta per schiantare sulla Luna non è di SpaceX e neanche dei cinesi. Ma cosa succederà alla Luna? Niente di grave, secondo gli esperti

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Il razzo che si sta per schiantare sulla Luna non è neanche della Cina Fonte foto: 123RF

Il secondo stadio di un razzo si sta avvicinando alla Luna, ed è destinato a colpirla tra pochi giorni. Ma cresce il mistero sulla natura dell’enorme pezzo di spazzatura spaziale che si schianterà sulla superficie lunare. Si pensava fosse un pezzo di SpaceX, poi si è data la colpa ai cinesi, che hanno dichiarato di non essere coinvolti nella vicenda.

Un razzo in rotta con la Luna

Era il 26 Gennaio quando l’astronomo Bill Gray individuò l’oggetto in rotta di collisione con la Luna, e lo indicò come il secondo stadio di un Falcon 9 lanciato da SpaceX nel 2015. La smentita è arrivata il 14 Febbraio, grazie alla collaborazione con i laboratori JPL della NASA: il razzo che sta andando a schiantarsi sulla Luna non è di SpaceX, ma è parte della missione cinese Chang’e 5-T1, lanciata nel 2014.

Il mistero sembrava risolto, con diversi osservatori indipendenti – oltre alla NASA – che confermavano l’origine cinese del grande pezzo di immondizia spaziale in rotta di collisione con la Luna. Ed invece il caso torna ad infittirsi: il razzo non è né il secondo stadio del Falcon9 accusato in un primo momento, né lo stadio superiore del razzo usato per Chang’e-5-T1.

Il Ministro degli Esteri cinese ha infatti appena negato ogni coinvolgimento nella vicenda: “lo stadio superiore del razzo relativo alla missione Chang’e-5 è rientrato in atmosfera ed è completamente bruciato”, come da protocollo.

E in effetti i dati della US Space Force, che esiste davvero, confermano la versione cinese: lo stadio di quel razzo è rientrato in atmosfera nell’Ottobre del 2015, si legge su SpaceNews. La Cina ci tiene molto a far sapere agli operatori internazionali che è ben consapevole delle regole del gioco, anche perché negli ultimi mesi non sono mancate accuse e polemiche. Prima il rientro incontrollato dell’enorme Long March 5B nel Maggio del 2021, che solo per caso non provocò alcuna vittima, poi la manovra d’emergenza della ISS per evitare un pezzo di space debris di fattura cinese.

Wang ha affermato che “la Cina è impegnata per la salvaguardia della sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali, ed è pronta a collaborare con tutte le parti in gioco”. Ma di chi è il razzo perduto che non è riuscito a rientrare? Ed è un pericolo per la Luna?

Cosa succederà alla Luna?

L’astronomo Gray, che per primo segnalò il razzo, ha dichiarato che i dati della Space Force sono un “piccolo mistero”: “durante gran parte del 2014 il booster di Chang’e-5T1 si sarebbe trovato molto oltre il raggio dei radar della Space Force” afferma Gray “quindi dubito fortemente che il 18SPCS (18th Space Control Squadron) lo stesse davvero monitorando”.

Resta un mistero la provenienza dell’oggetto, che attualmente viene di nuovo riferito a SpaceX, forse perché Elon Musk non si è occupato di smentire la cosa con la stessa veemenza del governo cinese. Ma cosa succederà alla Luna? È davvero pericoloso questo razzo in rotta di collisione?

Nei giorni scorsi le misurazioni degli astronomi hanno confermato che il razzo si schianterà in un punto della Luna abbastanza remoto da non compromettere le basi Apollo e le altre basi delle missioni lunari passate o in corso. Già alla prima osservazione l’astronomo Jonathan McDowell aveva dichiarato via Twitter che non si trattava di un grande problema: oggi sappiamo che il razzo colpirà la Luna il 4 Marzo, alla velocità di circa 2,6 chilometri al secondo. L’impatto provocherà un cratere di circa 19 metri, che di certo non sfigurerà la Luna come alcuni temevano.

Non è la prima volta che oggetti di grandi dimensioni impattano col suolo lunare, tra asteroidi, sonde deorbitate e missioni andate male. Dei 56 oggetti artificiali che si sono schiantati sulla superficie della Luna dal 1959 ad oggi, 23 sono stati fatti intenzionalmente “cadere” sulla Luna da parte delle agenzie spaziali di tutto il mondo, NASA compresa. Non c’è quindi di che preoccuparsi per gli effetti sulla Luna, ma il caso rimane aperto.