Elon Musk, un suo razzo sta per schiantarsi sulla Luna
Un vecchio Falcon 9 rimasto in orbita dal 2015 si sta dirigendo verso la Luna. Secondo gli esperti l'impatto con il satellite è sicuro, ed avverrà il prossimo 4 Marzo
Elon Musk ha appena lanciato una sfida pubblica al McDonald’s, in cui promette di mangiare un Happy Meal in tv se la catena decide di accettare la criptovaluta Dogecoin, ma il trend sull’amato Twitter sembra guardare altrove. In particolare, l’attenzione degli utenti sembra tutta rivolta, da qualche ora, all’eventualità che un razzo di Elon Musk vada a schiantarsi contro la Luna. Mettiamo in pausa l’affaire McDonald’s per un attimo, quindi: da quel che si legge, l’impatto con la Luna è certo.
Falcon 9: ancora immondizia spaziale?
Il razzo in questione è ovviamente uno dei tanti Falcon 9 che hanno lasciato la superficie della Terra nel corso degli ultimi, intensi, dieci anni di sviluppo da parte di SpaceX. Quello che si trova in rotta di collisione con la Luna è il second stage di un volo che lasciò la Florida nel Febbraio 2015 per lanciare il Deep Space Climate Observatory verso la sua posizione d’osservazione – il punto di Langrange 1 del sistema Sole-Terra. Quello dell’11 Febbraio del 2015 fu il primo lancio di SpaceX capace di mandare un carico oltre l’orbita della Luna, a oltre un milione di chilometri di distanza dalla Terra.
Ma se il primo stadio del razzo è stato oggetto di uno dei primi recuperi di successo di un booster in mare aperto, la riutilizzabilità del secondo stadio presenta ancora oggi una serie di difficoltà. In breve: il Falcon 9 è composto di un primo stadio, o booster, e di un secondo stadio; mentre il primo viene attualmente recuperato e riutilizzato per successivi lanci, non esiste ancora una soluzione definitiva in casa SpaceX per quanto riguarda il destino dei tanti second stage che vengono distrutti ogni anno.
Il secondo stadio di un Falcon 9, infatti, non può rientrare così facilmente per essere recuperato: la sua funzione è quella di accompagnare il carico, o la capsula Dragon, verso l’orbita stabilita, cosa che avviene ad un’altitudine che prevede un vero e proprio rientro atmosferico. Per essere recuperato, quindi, necessiterebbe di uno scudo termico in piena regola, di motori aggiuntivi per l’atterraggio e di altre caratteristiche che fecero optare SpaceX, nell’ormai lontano 2014, per l’abbandono del progetto di recupero del second stage.
Nel 2018 è giunta in proposito una ragionevole spiegazione: tutti i mezzi vettori di SpaceX saranno presto sostituiti da Starship, i cui stadi sono tutti riutilizzabili by design, perciò il problema si risolverà da sé.
Ciò non significa che SpaceX lasci tutti i second stage “perduti” a fluttuare incontrollati nello spazio: generalmente, una volta portata a compimento la missione, il secondo stadio del Falcon9 viene semplicemente lasciato deorbitare, per distruggersi al rientro nell’atmosfera.
Quando colpirà la Luna?
Il secondo stadio che è oggi in rotta di collisione con la Luna, spiega Eric Berger di Ars Technica, non riuscì a rientrare: non aveva abbastanza carburante per riuscire a liberarsi dalla forza gravitazionale del sistema Terra-Luna, “così è rimasto in una sorta di orbita caotica dal Febbraio del 2015”.
Secondo gli esperti questo grande pezzo di space junk da circa 4 tonnellate si sta dirigendo verso la Luna ad una velocità di 2,58 chilometri al secondo, e raggiungerà la superficie del nostro satellite nel giro di qualche settimana.
Bill Gray, uno dei data analyst che si occupano del monitoraggio degli oggetti near-Earth, ha visto l’oggetto, e sostiene che abbia effettuato un flyby con la Luna già lo scorso 5 Gennaio, e che si dirige verso “un impatto sicuro, il prossimo 4 Marzo”. Ed aggiunge, sul suo blog: “è il primo caso di missione non intenzionale sulla Luna di cui sia mai stato a conoscenza”; come del tutto non intenzionale era la permanenza del second stage perduto in giro nello spazio.
È complesso calcolare con maggiore esattezza il momento ed il luogo dell’impatto, ma quasi certamente non sarà visibile dalla Terra, e non dovrebbe lasciare segni o “ferite” di qualche tipo sulla superficie della Luna.
Di questo avviso è l’astrofisico di Harvard Jonathan McDowell, che via Twitter conferma: “sì, un vecchio second stage di Falcon 9 lasciato in orbita alta nel 2015 colpirà la Luna il 4 Marzo”. E commenta “è interessante, ma non è un grande evento”. Non si tratta di un criminale caso di inquinamento spaziale, quindi, né ci si aspettano esplosioni, danni o altri effetti sul nostro satellite. Anzi, secondo alcuni scienziati lo studio dell’impatto potrebbe addirittura produrre nuovi dati sulla composizione della superficie lunare.