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Riscaldamento più green: l'ipotesi sull'idrogeno

Il riscaldamento domestico è responsabile di un’ampia parte di emissioni di gas serra. Per ridurlo, si valuta di passare dall'uso del gas naturale all'idrogeno.

Riscaldamento più green: l'ipotesi sull'idrogeno Fonte foto: 123rf

La situazione ambientale sempre più preoccupante induce a pensare a soluzioni alternative per l’utilizzo dell’energia, anche per questo oggi parlare di riscaldamento green è quantomai attuale. Tutto il mondo è impegnato nella riduzione delle emissioni di carbonio con l’obiettivo di arrivare a zero entro il 2050. Gran parte di questo lavoro passa anche dall’immaginare un nuovo sistema di riscaldamento casa green.

Attualmente, il gas usato per rendere più calde le nostre case è responsabile di gran parte delle emissioni di gas serra globali. Un’ipotesi per fare in modo che il sistema diventi più sostenibile è passare dall’uso del gas naturale all’idrogeno. Secondo alcuni esperti, l’idrogeno è abbondante in natura e potrebbe alimentare la prossima generazione di apparecchi in modo pulito ed efficiente. Vediamo ora una delle possibili soluzioni di riscaldamento alternativo che, in futuro, potrebbe aiutare a contenere i gas serra e a limitare il consumo di combustibili fossili.

Riscaldamento green a idrogeno: uno studio interessante

L’interesse riguardo all’idrogeno, secondo Robert Sansom del panel di politica energetica dell’Institution of Engineering and Technology, nascerebbe dal fatto che i consumatori non noterebbero alcuna differenza perché continuerebbero a usare una caldaia simile a quella attualmente in uso con il gas naturale. Sansom è l’autore principale di uno studio chiamato Transitioning to Hydrogen che ha valutato i rischi e le incertezze ingegneristiche associate al passaggio dalla nostra rete di gas all’idrogeno.

L’analisi ha evidenziato che riutilizzare la rete del gas per l’idrogeno è possibile, ma non facile perché non esiste un progetto per una tale conversione. L’interesse per l’idrogeno come mezzo per riscaldare le case è iniziato nel 2016 con un rapporto chiamato H2, condotto da Northern Gas Networks, il distributore di gas per il nord dell’Inghilterra. Lo studio aveva esaminato se fosse tecnicamente possibile ed economicamente fattibile convertire la città di Leeds al 100% all’idrogeno invece del gas naturale, tracciando un parallelo con il modo in cui l’industria del gas si è convertita dal gas di città al gas naturale negli anni ’60 e ’70.

Attualmente molte aziende stanno già sviluppando nuovi elettrodomestici che possano funzionare a idrogeno ed entro il 2030 l’industria del gas sostituirà circa il 90% dei tubi metallici con polietilene giallo, più adatto per l’idrogeno. Restano però ancora vari interrogativi sull’adottare una tale soluzione che riguardano i costi e anche il metodo di estrazione che potrebbe non essere del tutto green. Per questo motivo l’idea dell’idrogeno per il riscaldamento casa green, per il momento, resta ancora una delle possibili ipotesi per rendere il mondo più sostenibile.

Riscaldamento green a idrogeno: come funziona

Ma come funziona il riscaldamento a idrogeno? Le celle combustibili utilizzano l’ossigeno dell’aria per la combustione e l’idrogeno, che viene estratto dal gas naturale con un dispositivo specifico mediante un’operazione chiamata reforming. La combustione produce monossido di carbonio, ma si parla comunque di riscaldamento green in quanto tale sistema estrae nuovamente ossigeno che si combina al monossido di carbonio, formando innocua anidride carbonica.

Questa tipologia di riscaldamento è in grado di garantire delle emissioni di gas serra inferiori fino a un terzo rispetto a tutti i sistemi attualmente utilizzati nelle nostre città. Non solo, oltre all’indiscusso beneficio per l’ambiente, il riscaldamento a idrogeno risulta essere molto meno pericoloso rispetto a una stufa a legna oppure a uno scaldabagno a gas. Al momento, l’unico problema che ancora impedisce la diffusione su larga scala di questo tipo di riscaldamento green è rappresentato dai costi di produzione eccessivi.

Una soluzione di riscaldamento alternativo potrebbe anche essere quello a idrogeno combinato con impianti fotovoltaici. In questo caso, nelle ore diurne avverrebbe la produzione di energia elettrica, con l’alimentazione di un elettrolizzatore in grado di produrre idrogeno. Nelle ore notturne, il sistema utilizzerebbe una cella a combustibile per trasformare l’idrogeno in corrente elettrica e calore.

Riscaldamento a idrogeno: possibili sviluppi futuri

Insomma, si potrebbe dire che siamo alle porte di un’autentica rivoluzione, quella che porterà a un riscaldamento green in casa, a tutto vantaggio dell’ambiente e delle bollette. Già oggi alcune caldaie di tipo tradizionale possono essere adattate al funzionamento a idrogeno e gas naturale. In questo modo si potrebbero iniziare a sfruttare alcuni vantaggi dell’idrogeno anche senza dover modificare in modo sostanziale le infrastrutture energetiche esistenti.

In alternativa, è possibile optare per lo stoccaggio di idrogeno in loco e per la sua produzione mediante elettrolisi dell’acqua. In futuro tutto lascia pensare che potremo avere a che fare anche con dei veri e propri generatori di energia a idrogeno portatili. Il riscaldamento green a idrogeno permetterebbe di non produrre emissioni inquinanti, di ridurre l’utilizzo di combustibili fossili e di evitare la formazione di altri gas nocivi. Da non trascurare anche il fatto che l’idrogeno sia un elemento molto diffuso sulla Terra e che gli impianti possono produrre sia elettricità che calore.