Una scoperta che nessuno si aspettava di fare: emersi antichi resti
Dopo anni di accurata ricerca archeologica e di comparazione di testi tramandati di generazione in generazione, finalmente gli scienziati potrebbero aver trovato l'importante e mitologico santuario di Samian Poseidone
C’è qualcosa di misterioso e, diciamolo pure, divino nel passato dell’umanità. Storie di culti, di uomini strettamente legati agli dei, talmente devoti da innalzare enormi strutture per manifestare la propria venerazione. E, proprio negli ultimi giorni, pare essere tornata alla luce una di queste strutture (o almeno una parte): il mitologico santuario di Samian Poseidone.
Perché questa scoperta sarebbe tanto importante? Perché questo santuario fu citato da Strabone, che nella sua Geografia lo definì come il principale tempio dedicato al dio del mare in tutto il Peloponneso. Strabone spiegava che tanta era l’importanza del tempio che tutti gli abitanti delle città vicine al luogo in cui sorgeva si occupavano della sua manutenzione, con amore e venerazione.
Il santuario di Samian Poseidone e il suo mistero
Eppure, nonostante fosse così grande, maestoso e famoso, il santuario di Samian Poseidone è rimasto per molto tempo avvolto dal mistero. Nonostante Strabone fosse stato chiarissimo sul fatto che il tempio si trovasse a Samicum, una popolosa città la cui attività fu fervente durante il medio e il tardo periodo elladico, gli archeologi non trovavano reperti che combaciassero con ciò che il geografo diceva.
Gli studiosi hanno, per molto tempo, esplorato il sito dell’acropoli, con scarsi risultati. Certo, molti reperti sono venuti alla luce testimoniando diverse attività della vita cittadina, ma del tempio nessuna traccia. Ora, però, la matassa sembra essersi dipanata: il santuario, se le supposizioni degli archeologi sono giuste, sorge su una pianura al di sotto della collina di Kleidi, dove Samicum era stata costruita.
Gli scavi e i lavori di identificazione
A dare una svolta alle ricerche è stato un team di archeologi e scienziati costituito da eminenti esponenti dell’Eforato delle Antichità di Ilia, dell’Istituto Archeologico Austriaco, dell’Università di Magonza e dell’Università di Kiel. Mentre erano al lavoro sulla pianura e dopo aver scavato a lungo, gli studiosi hanno rinvenuto e portato alla luce ampie sezioni delle fondamenta di un edificio largo 9,4 metri.
Non solo: l’edificio, che dovrebbe risalire al VI secolo a.C, mostra anche resti di pesanti muri di pietra spessi 0,8 metri. Stando a quanto desunto dagli archeologi, è possibile ipotizzare che il santuario, in tutto il suo splendore, fosse lungo circa 28 metri e avesse due stanze interne, oltre a un pronao e un opistodomo (o adyton). Pare inoltre che ci fossero spessi strati di tegole fra le pareti, cosa che riporta alle abitudini architettoniche dei tempi descritti da Strabone. Adesso, si lavora per identificare i resti ed avere certezze.
L’importanza del santuario di Samian Poseidone
Se dovesse essere confermato che i resti sono, in effetti, quelli del santuario in questione, si aprirebbero nuove pagine della storia del Peloponneso. Per intenderci, Samicum andrebbe a inquadrarsi tra le potenze dell’antico porto di Samikos, e se la posizione del santuario fosse quella confermata verrebbero risolti dei misteri politici ed economici relativi proprio all’impatto di queste città portuali nel macro-contesto greco.
Non solo: considerata la fama del tempio, il porto di Samikon e Samicum si configurerebbero come centro (finora sottovalutato) dell’identità religiosa ed etnica. Un enorme scoperta, inattesa, che può dirci molto di più sull’evoluzione della storia umana.