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Una scoperta sensazionale: tutto è rimasto perfettamente conservato

Gli archeologi hanno scoperto qualcosa che potrà riscrivere la storia di un'antica civiltà: durante gli scavi, hanno rinvenuto dei reperti perfettamente conservati.

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Ciò che si cela ancora sottoterra è un patrimonio immenso dal valore incalcolabile: ogni tanto, grazie ad accurate campagne di scavi, qualche piccolo scorcio d’antichità torna alla luce del sole rendendo possibile scoprire finalmente qualcosa in più su civiltà lontanissime nel tempo. Ed è proprio quello che è accaduto di recente nella città ionica di Efeso, situata nell’attuale Turchia. Gli archeologi hanno rinvenuto un quartiere bizantino in perfetto stato di conservazione, una vera rarità.

Efeso, riemerso un antico quartiere bizantino

La città di Efeso fu un importante centro economico e commerciale, ed è oggi uno dei siti archeologici più celebri dell’intera area mediterranea. Vi si possono ammirare splendide rovine come quelle del Tempio di Adriano e della Biblioteca di Celso, e addirittura una colonna appartenuta con tutta probabilità al più grande edificio del mondo antico (nonché una delle sette meraviglie del mondo), il Tempio di Artemide. Qui gli scavi proseguono senza sosta, nel tentativo di portare alla luce altre antiche testimonianze che possano raccontarci qualcosa in più su ciò che è accaduto secoli or sono.

Nel 2022, gli archeologi dell’Accademia Austriaca delle Scienze hanno condotto una campagna di ricerca in un’area ancora poco esplorata, facendo una scoperta sensazionale. Nei pressi dell’agorà civile – il cuore politico della città – e del Tempio di Domiziano, gli scavi hanno permesso di individuare ciò che resta di un antico quartiere del primo periodo bizantino, andato distrutto improvvisamente tra il 614 e il 615 d.C. “C’era da aspettarsi che l’originaria grande piazza romana fosse vicina a negozi e botteghe di epoca tardoantica” – ha spiegato Sabine Ladstätter, direttrice dell’Istituto Archeologico Austriaco dell’Accademia e responsabile degli scavi di Efeso dal 2009.

La vera sorpresa è il perfetto stato di conservazione che caratterizza i reperti rinvenuti tra le mura degli edifici. Tutti gli oggetti domestici sono stati “sigillati” da uno strato di cenere che ha permesso loro di superare indenni i secoli, sino a giungere ai nostri giorni quasi come se il tempo non fosse mai passato. Tanto che, secondo gli archeologi, il ritrovamento può essere paragonabile al sito archeologico di Pompei – anch’esso rimasto congelato all’attimo esatto in cui la terribile eruzione del Vesuvio distrusse tutto ciò che incontrò sul suo percorso.

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La scoperta riscrive la storia di Efeso

Il quartiere bizantino riemerso ad Efeso permette agli esperti di avere un’istantanea della vita quotidiana ai tempi degli antichi greci, ed è per questo una testimonianza davvero unica. Al momento, gli scavi hanno portato alla luce una struttura caratterizzata da diversi locali commerciali, all’interno dei quali gli archeologi hanno trovato numerosissimi reperti: stoviglie a migliaia, alcune con resti di cibo, antiche anfore piene di sgombro sotto sale, noccioli di frutta e legumi carbonizzati. Inoltre sono riemerse quattro monete d’oro e oltre 700 monete di rame, racchiuse in alcune casse di legno. In quello che probabilmente era un negozio di oggettistica, invece, sono stati rinvenuti centinaia di souvenir che venivano venduti ai pellegrini cristiani.

Appare chiaro che il quartiere sia stato distrutto da un incendio di enormi dimensioni. Sebbene non siano stati trovati scheletri umani, gli archeologi hanno individuato diverse punte di freccia e di lancia, segno che vi si è combattuta una guerra. La scoperta potrebbe dunque riscrivere la storia della città di Efeso, facendo luce sulla sua drammatica fine: è possibile che ci sia un legame con le guerre romane-sasanidi, che hanno imperversato nell’intera regione proprio nel periodo in cui sarebbe scoppiato l’incendio.