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L'AI entra in classe, come sta cambiando la scuola con la tecnologia

L’AI arriva in classe e può diventare un valido alleato per insegnanti e studenti, a patto che venga utilizzata consapevolmente e con il giusto spirito critico

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Tra i settori toccati dalle innovazioni dettate dall’intelligenza artificiale c’è anche quello dell’istruzione, con questi strumenti che stanno rivoluzionando la figura degli insegnanti, offrendo loro nuove opportunità per migliorare la didattica e alleggerire il carico di lavoro amministrativo.

Da un recente studio condotto negli USA, infatti, emerge che 6 insegnanti su 10 utilizzano strumenti AI per diverse attività, dalla creazione di test di valutazione alla pianificazione delle lezioni. Questo, naturalmente, ha un impatto significativo anche sugli studenti che possono accedere a nuovi e potenti strumenti per l’apprendimento.

L’AI arriva in classe e diventa un alleato per gli insegnanti

Lo studio in questione, condotto da Gallup e Walton Family Foundation ha confermato che gli insegnanti che utilizzano settimanalmente strumenti basati sull’intelligenza artificiale arrivano a risparmiare circa sei ore a settimana.

Ma come già anticipato, l’AI non si limita a snellire le attività amministrative, ma contribuisce anche a migliorare la qualità del lavoro degli insegnanti, aiutandoli a creare schede di lavoro, valutazioni e quiz; in certi casi questi strumenti vengono utilizzati anche nelle attività di correzione dei compiti degli studenti, rappresentando anche un ottimo sistema per fornire feedback sui lavori svolti.

Nonostante i benefici evidenti, però, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle scuole solleva anche importanti questioni relative al suo utilizzo etico e responsabile. Inizialmente, infatti, molte scuole negli USA hanno vietato l’uso di ChatGPT (e di altri chatbot AI), temendo che questi strumenti potessero in qualche modo sostituire il giudizio degli insegnanti.

I dubbi principali riguardano le valutazioni e, nonostante l’AI possa essere molto utile per la correzione di test a risposta multipla, è meno efficace per valutazioni che richiedono sfumature e giudizio critico. Per questo motivo, nonostante questa apertura nei confronti della tecnologia, è imperativo che gli insegnanti mantengano la decisione finale sulla valutazione permettendo, al contempo, agli studenti di segnalare problemi di sorta come valutazioni troppo severe o incoerenti.

Oltre a questo, il mondo dell’istruzione dovrebbe avere anche un ruolo più centrale nella formazione degli insegnanti e degli studenti nell’utilizzo di questi strumenti. La scuola, dunque, dovrebbe essere anche in grado di insegnare a usare l’AI in modo consapevole.

Qual è il modo per utilizzare correttamente l’AI

Dall’altra parte, una delle preoccupazioni più diffuse tra gli insegnanti è che l’uso dell’IA da parte degli studenti possa ridurre la loro capacità di pensiero critico. Tuttavia, comprendere queste tecnologie e imparare ad utilizzarle al meglio rappresenta già un modo per individuare un utilizzo scorretto o eccessivo da parte degli studenti.

L’approccio da utilizzare, dunque, prevede che l’AI venga usata come strumento complementare e non sostitutivo; una tecnologia che vada ad affiancare gli utenti nello svolgimento dei compiti più complessi, diventando uno strumento da usare con cognizione di causa e necessario per raggiungere un obiettivo.

In conclusione, l’intelligenza artificiale sta dimostrando di poter essere un utile strumento per alleggerire il carico di lavoro di insegnanti e studenti, migliorando la qualità dell’istruzione. Tuttavia, è fondamentale che il suo utilizzo sia accompagnato da linee guida chiare, formazione adeguata e una consapevolezza del suo impatto sul pensiero critico e sulle capacità degli studenti.