Sette modi in cui l'AI ci è utile, secondo Google
Secondo Big G l’intelligenza artificiale aiuterà a risolvere problemi complessi che affliggono la nostra società
L’intelligenza artificiale a piccoli passi sta entrando nella vita di tutti i giorni. Se molti guardano con diffidenza questa nuova, importante tecnologia, Google spiega come l’AI stia concretamente aiutando i Paesi che si trovano alle prese con gravi problemi, come malattie e disastri naturali. A questo proposito Google ha stilato sette casi reali in cui l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è stata applicata ed è diventata fondamentale.
L’AI aiuta chi è in difficoltà
Il primo esempio che riporta Google in un post sul suo blog riguarda la possibilità, grazie all’intelligenza artificiale, di allertare i Paesi che sono più a rischio di inondazioni e che non dispongono di un sistema proprietario destinato a questa funzione.
Come spiega Big G il suo programma di previsione delle inondazioni è già attivo in 10 nazioni e in caso di pericolo è in grado di inviare notifiche ai dispositivi mobili delle persone che sono a rischio. Allo stesso tempo il servizio FloodHub mostra le mappe dettagliate dove sono avvenute le inondazioni, per far sapere alle persone cosa si devono aspettare se si trovano in quei luoghi.
Il secondo esempio si basa sulle immagini satellitari, che grazie all’intelligenza artificiale sono in grado di creare mappe dettagliate che rivelano i confini degli incendi in tempo reale. Questi vengono mostrati in Google Maps e nella funzione Ricerca di Google.
Nell’anno passato i modelli sono stati utilizzati in più di 30 incendi negli Stati Uniti e Canada e sono stati di grande aiuto per informare la popolazione e anche i Vigili del Fuoco. Il progetto è stato di recente esteso anche al Messico.
Nel terzo esempio, Google sta collaborando con la Northwestern Medicine per cercare di limitare la mortalità post partum delle donne, problema molto sentito in aree dove ci sono poche risorse mediche e operatori sanitari non adeguatamente formati.
La collaborazione prevede lo sviluppo e i relativi test di modelli di intelligenza artificiale che hanno lo scopo di aiutare operatori con una formazione sanitaria minima a far fronte con precisione a potenziali problemi e rischi durante e dopo il parto, tra cui, ad esempio, capire la posizione del feto.
Il quarto esempio è la collaborazione in atto tra InstaDeep e l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (la FAO). In questo caso l’AI è impiegata per rilevare le invasioni di locuste in Africa che sono una delle piaghe che maggiormente colpisce gli agricoltori della zona.
Allo stesso tempo, Google ha supportato l’istituto no-profit indiano Wadhwani AI nello sviluppo di un’app che consente di individuare e di conseguenza trattare le infestazioni di parassiti.
L’Ai contro le malattie genetiche
Il quinto esempio parla di Open Buildings, un progetto che si basa sull’intelligenza artificiale per identificare la posizione e la geometria degli oggetti grazie alle immagini satellitari. Questo serve per fare stime sulla crescita della popolazione e sull’evoluzione urbanistica di città e villaggi, anche in zone dove non esiste una vera e propria anagrafe nazionale.
Attivo in Africa, Bangladesh, Indonesia, Laos, Nepal, Filippine, Singapore, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam, Open Buildings consente ai governi di queste nazioni e alle organizzazioni umanitarie di capire cosa serve di più alle popolazioni, nella vita di tutti i giorni, ma anche in caso si verifichi una situazione di crisi.
Sesto esempio proposto da Google riguarda la tecnologia di deep learning DeepConsensus di Big G che è impiegata in partnership con PacBio per identificare velocemente e in modo preciso le varianti genetiche che causano malattie.
Infine, il settimo esempio: si chiama Project Relate ed è un’app Android che si basa sulla ricerca Ai per consentire alle persone che hanno difficoltà a farsi capire di comunicare con gli altri senza problemi. L’app, grazie all’intelligenza artificiale è in grado di trascrivere il parlato in testo o creare una voce sntetizzata in grado di ripetere quello che è stato detto in maniera più comprensibile.