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Gli Smart Toys e i dubbi sulla Privacy: dati dei minori a rischio

Il Garante per la protezione dei dati personali (GPDP) ha pubblicato un articolo sui rischi per la privacy legati all'utilizzo degli Smart Toys: ecco tutti i dettagli

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smart toys Fonte foto: Sunny studio / Shutterstock

Gli Smart Toys sono sempre più diffusi. Si tratta di giocattoli (di vario tipo) che hanno la capacità di interagire con gli utenti, sfruttando microfoni, fotocamere, sistemi di localizzazione e vari altri sensori, in modo simile a quanto avviene con gli smartphone e altri prodotti tech. In questa categoria rientrano sia veri e propri giocattoli (bambole, robot etc.) che gadget dedicati ai più piccoli come i sempre più diffusi baby monitor.

Con l’obiettivo di sensibilizzare al massimo gli utenti, evidenziando quelli che sono i rischi degli Smart Toys in tema di privacy e gestione dei dati personali, il Garante per la protezione dei dati personali (GPDP) ha pubblicato sul suo sito un articolo molto dettagliato, che va ad analizzare questa particolare categoria di prodotti con un focus su quelli che sono i rischi legati alla privacy, in particolare dei più piccoli per cui questi dispositivi vengono realizzati.

I consigli del GPDP

Per utilizzare in modo consapevole gli Smart Toys, il GPDP ha raccolto una serie di elementi utili ai genitori invitando a leggere con attenzione l’informativa sul trattamento dei dati personali raccolti. Leggere l’informativa, che dovrebbe essere sempre disponibile nella confezione e/o sul sito del produttore, è essenziale, secondo il GPDP, soprattutto quando uno Smart Toy richiede una registrazione e/o l’inserimento di alcuni dati personali per l’utilizzo.

È importante, sottolinea il Garante, anche verificare quali informazioni vengono acquisite dal giocattolo e come queste informazioni saranno utilizzate. Un giocattolo smart, ad esempio, potrebbe raccogliere dei dati tramite i suoi sensori ed è necessario capire se questi dati sono essenziali per il suo utilizzo o vengono raccolti per altri scopi, come la profilazione dell’utente.

Attenzione ai dati

Nella sua guida, il GPDP sottolinea un aspetto centrale nell’utilizzo degli Smart Toys ricordando agli utenti di “fornire solo le informazioni specificamente necessarie per la registrazione ed eventualmente utilizzare pseudonimi per gli account“. È consigliabile, inoltre, ridurre al minimo la raccolta dei dati da parte del giocattolo, andando anche a disattivare gli strumenti di rilevazione non indispensabili del dispositivo, se presenti.

Attenzione anche alle app. Molti Smart Toys hanno un’app abbinata, necessaria per il loro funzionamento. Quest’app, da installare sullo smartphone o sul tablet, potrebbe richiedere diverse autorizzazioni. Gli utenti, secondo il GPDP, dovrebbero evitare di fornire le autorizzazioni non necessarie, in modo da limitare l’accesso a tutti i propri dati da parte dell’app. Queste attenzioni vanno estese a tutti i dispositivi IoT con cui il giocattolo smart potrebbe interagire.

Il GPDP ricorda anche di utilizzare password sicure per gli account e regolare le impostazioni della privacy del sistema operativo del giocatolo o dell’app. C’è un altro suggerimento da non sottovalutare “è bene spegnere lo smart toy e disconnetterlo dalla rete quando non viene utilizzato“. Attenzione anche alla condivisione dei contenuti sui social network, con alcune app che potrebbero incentivare questa pratica. È meglio, secondo il Garante, non lasciare che i più piccoli utilizzino la funzione di condivisione da soli.

Prima di dar via uno Smart Toy (vendendolo, regalandolo o gettandolo nei rifiuti) è necessario, inoltre, cancellare i dati.

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