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Snapdragon Satellite non si farà: tutto cancellato

Il progetto per la connettività satellitare Snapdragon Satellite di Qualcomm e Iridium non si farà: i produttori di smartphone non sono interessati alla tecnologia

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snapdragon satellite Fonte foto: Dima Zel / Shutterstock

A meno di un anno di distanza dalla presentazione, arriva già alla conclusione il progetto di Snapdragon Satellite, sistema universale di messaggistica di emergenza bidirezionale per i dispositivi Android che puntava a replicare un sistema analogo introdotto da Apple con gli iPhone 14.

Sviluppato da Qualcomm in collaborazione con Iridium, con l’obiettivo di sfruttare la costellazione di satelliti di quest’ultima per garantire connessione ai dispositivi Android, Snapdragon Satellite non ha riscosso il successo sperato.

Come confermato nel comunicato stampa di Iridium, infatti, lo stop al progetto non è legato a problemi di natura tecnica. Qualcomm e Iridium hanno mostrato le potenzialità di questa tecnologia che, però, non ha riscosso particolare interesse tra i produttori di smartphone.

La scarsa risposta da parte dei partner, quindi, ha portato Qualcomm a rescindere l’accordo con Iridium, per concentrare le risorse su altri progetti e rivalutare le possibilità di sviluppo delle tecnologie di connettività satellitare nel prossimo futuro.

Snapdragon Satellite: un progetto ambizioso

L’obiettivo di Snapdragon Satellite era quello di garantire una connettività cellulare in tutte le aree remote in cui la rete mobile terrestre non è disponibile. Non si tratta, quindi, di un sistema pensato per sostituire le connessioni dati utilizzate oggi ma per affiancarle, entrando in azione in caso di necessità.

Il Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, svelato lo scorso anno e utilizzato da diversi top di gamma Android del 2023, è stato il primo chip a supportare Snapdragon Satellite. I produttori di smartphone, per sfruttare questa tecnologia, avrebbero dovuto, però, implementare anche l’hardware necessario per il collegamento satellitare.

In particolare una antenna aggiuntiva, che oltre a far salire il prezzo finale del telefono avrebbe comportato ulteriori sfide agli ingegneri e ai designer degli smartphone, sempre al lavoro per integrare in spazi minuscoli grandi quantità di componenti.

Nel lungo periodo, Qualcomm puntava a rendere Snapdragon Satellite un vero e proprio standard per la connettività satellitare, integrando questa tecnologia anche in altri dispositivi, oltre agli smartphone. L’obiettivo era di implementare il sistema pensato per i dispositivi Android anche su notebook, auto e dispositivi IoT.

La connettività satellitare resta nei piani dell’industria

La possibilità di utilizzare un collegamento satellitare per accedere a Internet continuerà a essere parte dei programmi di sviluppo dell’industria tech internazionale, come dimostra il recente annuncio relativo al lancio del servizio Starlink Direct to Cell, pronto al debutto su scala globale già nel 2024.

La stessa Iridium ha evidenziato che la fine dell’accordo con Qualcomm non si tradurrà in uno stop nei progetti di sviluppo di un servizio di connettività satellitare. L’azienda, infatti, ha anticipato la possibilità di avviare collaborazioni con altri partner nel corso del prossimo futuro.

Anche se Snapdragon Satellite non ha registrato il successo sperato da Qualcomm, l’utilizzo dei collegamenti via satellite per portare la connettività anche nelle aree dove la rete mobile non è disponibile resta al centro dei piani di diverse aziende e di Qualcomm stessa che, probabilmente, utilizzerà nuove strade per diffondere questa tecnologia.