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SCIENZA

Una sorpresa inaspettata: si nascondeva tra due pianeti

Piccolissimo e perfettamente celato: il telescopio James Webb ha "beccato" un asteroide che si nascondeva fra due pianeti. È grande quanto il Colosseo

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Non ci stanchiamo mai di ripeterlo: nonostante le moltissime scoperte e osservazioni, il nostro Universo rimane pieno di incredibili sorprese. L’ultima in ordine di tempo è un piccolo asteroide nascosto che siamo stati in grado di vedere grazie all’occhio attento del telescopio spaziale James Webb e a un colpo di (s)fortuna.

Al momento gli scienziati ritengono che l’asteroide sia un nuovo corpo celeste mai visto prima, ma sono già in atto ulteriori osservazioni che aiuteranno a saperne di più su di lui, sulla sua formazione e sulle sue interazioni con gli altri oggetti spaziali.

L’avvistamento dell’asteroide nascosto

Ma cos’è successo e come hanno fatto gli scienziati ad accorgersi di questo corpo celeste? In realtà, è avvenuto tutto per caso: infatti, il team di ricerca del telescopio spaziale James Webb era al lavoro su un altro asteroide, 1998 BC1, scoperto proprio nel 1998.

L’obiettivo era quello di acquisire le cosiddette immagini di calibrazione, ossia degli scatti atti a settare le lunghezze del telescopio in modo funzionale allo studio di quel preciso asteroide.  Gli scatti, però, non sono andati come il team si aspettava: c’era qualcosa di troppo luminoso che attirava l’attenzione.

All’inizio c’è stata notevole insoddisfazione e la squadra ha addirittura pensato a un guasto tecnico. Di certo era ormai impossibile studiare 1998 BC1. Dunque, cosa si poteva fare se non cercare di capire cosa fosse andato storto? Ed è così che dopo alcuni approfondimenti si sono accorti che in realtà non c’era alcun guasto: James Webb aveva semplicemente rivelato un nuovo oggetto cosmico che sembrava star giocando a nascondino.

La posizione e le dimensioni dell’asteroide

Sì, perché il corpo celeste si cela nella fascia principale degli asteroidi tra MarteGiove e grazie alle sue piccole dimensioni appare e scompare, usando come “scudo” sia i due pianeti che altri asteroidi decisamente più grandi. Tuttavia, dopo essere stato “beccato” da James Webb, ha rivelato abbastanza da mettere gli scienziati sull’attenti.

Due delle informazioni più importanti sul suo conto, infatti, sono apparse subito chiare: la lunghezza, che si attesta intorno ai 200 metri, e la grandezza, che sarebbe simile a quella del nostro Colosseo. Questi due dati bastano già a far affermare agli scienziati che l’asteroide potrebbe essere uno dei più piccoli mai trovati vicino a Giove e Marte, e in generale, a orbitare intorno al Sole.

Il rilevamento dell’asteroide e il futuro di James Webb

Proprio questo potrebbe cambiare la storia dell’osservazione del cosmo: oggetti cosmici così piccoli e oscuri, infatti, sono incredibilmente difficili da trovare e studiare. Se davvero James Webb si è rivelato in grado di identificare l’asteroide nascosto e sconosciuto per caso e in modo così evidente,  gli astronomi potrebbero iniziare a usare il telescopio spaziale per cercare altri corpi celeste piccoli e mai esplorati in precedenza.

«Occorreranno diverse misurazioni, prove e analisi – ha dichiarato Thomas Müller, astronomo presso il Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics in Germania, a capo degli studi sull’asteroide – ma possiamo considerarlo un primo passo: lo spazio è ricco di asteroidi e oggetti cosmici ancora sconosciuti e le capacità di Webb suggeriscono che abbia tutte le carte in regola per individuarli».