Delle strane creature blu hanno invaso una spiaggia, ma c'è una spiegazione
A un primo sguardo sembrano meduse, eppure le creature bizzarre e blu che invadono le spiagge sono molto di più: cosa sta accadendo.
Delle strane macchie blu hanno ricoperto alcune spiagge della California meridionale. Neanche a dirlo, quanto accaduto ha subito messo in allarme la popolazione locale, affatto abituata a osservare fenomeni di questo tipo. Sui social sono rimbalzati video e immagini che immortalano queste bizzarre creature arrivate in massa dall’Oceano, qualcosa che in verità noi italiani conosciamo già a menadito. C’è una spiegazione a tutto questo: si tratta della Velella Velella.
Bizzarre creature blu invadono le spiagge
Gli ultimi avvistamenti hanno interessato alcune spiagge della California meridionale, ma il fenomeno è già noto a noi italiani. Un ammasso enorme di creature blu decisamente strane, dall’aspetto bizzarro e peculiare: si tratta della Velella Velella e non come si potrebbe erroneamente pensare di una medusa o di una Caravella portoghese. Ma qual è la differenza?
Chiamata anche By-the-Wind Sailor o Barchetta di San Pietro, la V. Velella è una specie planctonica appartenente al phylum Cnidaria, alla classe degli idrozoi ed all’ordine delle anthomedusae. Di fatto sono creature simili alle meduse e come esse galleggiano sulla superficie dell’acqua, lasciandosi trascinare dalle correnti e dalle maree finendo talvolta per approdare su lidi e spiagge.
Velella Velella, non è una medusa ma molto di più
A differenza delle meduse, però, la Velella Velella non è un unico organismo bensì una colonia di individui che differiscono tra loro ma si comportano come se fossero un’unica cosa: "Organismi specializzati [polipi, ndr], ciascuno responsabile di diverse funzioni: alimentazione, protezione, riproduzione [rispettivamente gastrozoidi, dattilozoidi e gonozoidi, ndr]", come ha spiegato a Newsweek la dottoressa Rita FT Pires, assistente di ricerca presso l’Istituto Portoghese per il Mare e l’Atmosfera.
Per tale ragione è errato parlare di "creatura" ed sarebbe più appropriato riferirsi alla Velella Velella come uno "sciame" di idrozoi. Il nome Barchetta di San Pietro non è casuale: a un primo sguardo l’impressione è proprio quella di un agglomerato di barchette che galleggiano sulla superficie dell’acqua e dal caratteristico colore, grandi non più di 8 centimetri e con una sorta di piccola cresta rigida che funge da vela, consentendo loro di muoversi nel vento.
Il particolare colore blu intenso è dovuto a un pigmento chiamato astaxantina, che svolge una funzione specifica. Come spiega Ocean4Future funge da "antiossidante quando la V. Velella subisce situazioni critiche di sopravvivenza (massima insolazione, vento intenso o elevata concentrazione salina) che tendono ad asciugare la parte emergente e superficiale della colonia". Per nutrirsi lo sciame intercetta piccoli organismi nel plancton superficiale, nelle acque temperate dei bacini d’acqua in cui prolifera tendenzialmente in primavera e autunno.
Quali sono i pericoli per l’uomo
Gli incontri ravvicinati con le meduse scatenano generalmente un senso di ansia e panico, talvolta ingiustificati. Sappiamo bene che non tutte queste creature sono pericolose per l’uomo mentre altre, fortunatamente più rare, possono provocare danni seri a causa del loro "veleno". Ma la Velella Velella è pericolosa oppure no?
Negli ultimi anni è stato registrato un aumento di tali spiaggiamenti, specialmente nel Mediterraneo occidentale tra le coste italiane e quelle spagnole. Tra i più significativi possiamo citare quelli nell’Isola di Pantelleria e lungo le coste della Sardegna, tra il 2001 e il 2002, anche se risale ad appena qualche giorno fa un altro consistente avvistamento nella spiaggia di Tre Fontane, sul lungomare di Campobello di Mazara (Sicilia), e in quella di Levante a Ostia, dove il fenomeno è ricorrente.
La buona notizia è che le tossine contenute nei tentacoli della V. Velella, molto corti rispetto a quelli di buona parte delle meduse o della temutissima Caravella portoghese, non sono pericolose per l’uomo ma è sempre consigliato maneggiare – se proprio necessario – le barchette con la giusta cautela. Seppur in rari casi, possono verificarsi delle reazioni allergiche nei soggetti a rischio, specialmente quando le cellule urticanti entrano a contatto con gli occhi e le mucose.