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Strani aloni di luce nel cielo: sono segnali arrivati da altre galassie

Nella galassia Ruota di Carro il telescopio della NASA James Webb ha individuato aloni di luce che raccontano un passato cosmico poco noto

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Strani aloni di luce Fonte foto: NASA, ESA, CSA, STScI

Se fosse ancora vivo, James Webb sarebbe a dir poco orgoglioso di vedere associato il proprio nome a un telescopio che sta stupendo il mondo con le proprie immagini. Di questo strumento della NASA si parla ormai da tempo e nelle ultime ore è tornato di stretta attualità dopo aver rilevato strani aloni di luce nell’universo. Di cosa si tratta nello specifico?

Il telescopio dell’agenzia spaziale americana si è soffermato sulla galassia nota come “Ruota di Carro”, il cui nome scientifico è in realtà ESO 350-40. Si trova in direzione della costellazione dello Scultore, più precisamente alla distanza di circa mezzo miliardo di anni luce dalla Terra. La NIRCam (Near-Infrared Camera) di Webb ha individuato quelli che sembrano essere segnali da altre galassie lontane.

La galassia in questione si è formata in seguito a una collisione avvenuta ad alta velocità circa 400 milioni di anni fa. La Ruota di Carro è composta sostanzialmente da due anelli, uno dei quali più interno e luminoso, mentre l’altro è esterno e dai colori sgargianti. Entrambi tendono ad espandersi dalla parte centrale come se fossero delle onde d’urto. Gli aloni di luce immortalati da James Webb si possono notare molto bene nelle foto rese pubbliche dalla NASA. Si sta parlando del comportamento della galassia stessa in passato e quello che avrà molto probabilmente in futuro.

Galassie grandi e piccole

Le galassie più lontane non sono altro che le macchie di rosa, blu, giallo e arancione che si notano negli scatti mozzafiato del telescopio, destinato a scoprire quanto sia davvero grande l’universo. Ci sono poi altri aloni di luce che gli esperti hanno provato a descrivere e identificati come galassie di dimensioni più piccole, una diversa dall’altra. La galassia più grande, invece, è quella che domina l’inquadratura: è simile a una ruota con raggi bianchi e blu che ruotano attorno a un nucleo luminoso, mentre i bordi esterni sono di intensità più debole e assumono tonalità gialle, rosa e blu.

Il precedente di quattro anni fa

Il telescopio James Webb è andato ben oltre i risultati ottenuti dal suo “predecessore” Hubble che aveva scattato una foto alla Ruota di Carro nel 2018, dunque appena quattro anni fa. In quel caso, però, l’eccesso di polvere galattica aveva rovinato i piani della NASA. Oggi si sa molto di più su questa zona dell’universo. Ad esempio, si è intuita la differenza tra la forma e la distribuzione delle stelle più “anziane” e la polvere centrale della galassia. Inoltre, alcune porzioni della Ruota di Carro sono caratterizzate da tanti idrocarburi e persino da polvere di silicati.

In poche parole, questa galassia fornisce una storia spaziale dopo l’altra, tutte affascinanti come non mai. L’obiettivo principale di Webb è quello di esaminare un passato cosmico che è ancora inesplorato e nel caso della Ruota di Carro gli esperti possono davvero sbizzarrirsi. Nella parte centrale, infatti, sono state trovate tantissime polveri calde, in corrispondenza delle zone più luminose in cui sono presenti ammassi stellari impressionanti. Gli aloni di luce sono soltanto l’ultima novità relativa a un conglomerato di stelle e materia interstellare che sembra avere ancora molto da raccontare.

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