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SCIENZA

James Webb, salto in un passato cosmico ancora inesplorato

Viaggio nel passato: James Webb è la "macchina del tempo cosmica" che ci permetterà di guardare indietro fino alle prime fasi di vita dell'Universo

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James Webb nel passato Fonte foto: NASA, ESA, STScI

Il James Webb Space Telescope ha quasi completato le ultime fasi di aggiustamento e calibrazione delle strumentazioni a bordo. Il telescopio spaziale più atteso di sempre inizierà ad osservare le profondità del cosmo soltanto a partire dalla prossima estate, e sono già 286 le proposte di ricerca scientifica approvate dalla NASA.

Tutti aspettano James Webb

Il James Webb Space Telescope non è un telescopio spaziale qualunque: il più grande, il più potente e il più costoso telescopio mai inviato nello spazio sarà in grado secondo gli scienziati di rivelare i più reconditi segreti dell’Universo.

Il Telescopio Spaziale James Webb si trova a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra: dopo il già leggendario lancio del giorno di Natale, il JWST è arrivato sul punto di Lagrange 2 del sistema Sole-Terra alla fine di gennaio 2022, e secondo i calcoli della NASA sarà in grado di funzionare per almeno 10 anni.

Sulla Terra, intanto, cresce l’attesa per l’accensione dell’occhio più potente mai indirizzato verso le profondità dello spazio: la scienza di Webb “sarà condivisa con la comunità globale” e nelle parole di Thomas Zurbuchen della NASA promette di essere “audace e profonda”.

Grazie a James Webb vedremo per la prima volta delle parti dell’Universo rimaste nascoste fino ad oggi: con i suoi potentissimi infrarossi, il JWST è in grado di guardare lontano – a distanze mai raggiunte prima.

“Stiamo aprendo il forziere dell’infrarosso” commenta John C. Mather della NASA “e le sorprese sono garantite”. E continua: “Come fa l’Universo a formare le galassie, le stelle, i buchi neri, i pianeti? Non lo sappiamo ancora, ma siamo sempre più vicini a scoprirlo”.

La NASA ha recentemente dichiarato di aver ricevuto “oltre mille proposte di ricerca da scienziati provenienti da 44 Paesi del mondo”, e questo soltanto per le prime 6.000 ore di osservazione di Webb, ovvero il ciclo previsto per il primo anno di attività.

James Webb e i segreti dell’Universo

All’inizio di marzo la NASA ha pubblicato un cartoon in cui il James Webb Space Telescope è il capitano di una squadra di “supereroi degli esopianeti”: Kepler, Chandra, Spitzer, Tess e Hubble sono gli eroi che hanno acceso la luce sui mondi al di fuori del nostro Sistema Solare, Webb potrà portarci sin dentro le loro atmosfere.

Hubble, che ci ha da poco regalato le storiche immagini della stella più lontana mai vista, ha rivelato alcuni importanti segreti del cosmo grazie ai raggi infrarossi, permettendoci tra le altre cose di scoprire finalmente la vera età dell’Universo e mostrando agli scienziati l’accelerazione del suo processo di espansione.

James Webb guarderà ancora più in profondità, più indietro nel tempo e più da vicino. I raggi infrarossi, a differenza della luce visibile, sono in grado di attraversare le polveri interstellari che disturbano la vista dei sensori ottici: è per questo che telescopi ad infrarossi come Spitzer, Hubble e Webb possono guardare attraverso le nubi di polvere che non ci permettono di osservare, per esempio, la nascita delle stelle.

Webb può guardare più indietro nel tempo, in un passato cosmico ancora inesplorato. La vista ai raggi infrarossi del JWST ci permetterà di vedere l’Universo per come era fino a 13,5 miliardi di anni fa, consentendo di indagare i meccanismi ancora sconosciuti di formazione delle stelle e delle galassie.

Webb è una “macchina del tempo cosmica” in grado di aprire una finestra su quel che è accaduto nell’Universo 100 milioni di anni dopo il Big Bang, nel passato più lontano mai esplorato.