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Anche il suolo della Terra si sta surriscaldando: cosa sappiamo sull'ultimo allarme lanciato

Ecco cosa sta accadendo al suolo e perché da anni va surriscaldandosi. Analisi delle conseguenze, spesso ignorate, del cambiamento climatico, non solo atmosferico

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Siamo abituati a parlare di pericolo climatico dato dal surriscaldamento dell’atmosfera, ma questa non è l’unica prospettiva devastante alla quale dovremo far fronte. Gli scienziati sono infatti alle prese con studi per evidenziare le potenziali conseguenze date dal surriscaldamento del suolo.

Suolo bollente: è allarme

Generalmente parlando, gli scienziati registrano le ondate di calore attraverso l’atmosfera. Ciò perché disponiamo di molte osservazioni della temperatura dell’aria, grazie ad esempio alle stazioni metereologiche.

Decisamente meno studiato, invece, il modo in cui le onde di calore si propagano attraverso il suolo. Sarà però sempre più importante studiare questo aspetto del processo di surriscaldamento della Terra, considerando le implicazioni per i sistemi di coltivazione del nostro cibo.

A un certo punto, proseguendo in tale direzione e senza riuscire a contrastare in maniera netta la crisi climatica, i due fronti potrebbero unirsi. Almudena García-García, scienziata del sistema Terra presso il Centro Helmholtz per la ricerca ambientale, ha infatti spiegato come nel prossimo futuro il surriscaldamento della terra potrebbe contribuire in maniera netta a quello dell’aria. Ciò vorrebbe dire generare un vero e proprio circolo di retroazione climatica.

García-García ha pubblicato in merito dei risultati allarmanti sulla rivista Nature Climate Change, evidenziando i dati sui picchi di calore raggiunti dal suolo. Sono stati raccolti dei dati dal 1996 al 2021 in merito alla temperatura dell’aria, fino a 2 metri dal suolo, così come sulle temperature nelle stesse regioni nei primi 10 centimetri dal suolo.

In due terzi dei dati forniti dalle 120 stazioni di misurazione, circa, è stato evidenziato come i risultati più elevati sono proprio relativi al terreno. Ogni decennio si è registrato un aumento di 0,7 gradi Celsius nel suolo rispetto all’aria. Di fatto il tasso di crescita di questa statistica, in merito alla terra, è aumentato due volte più rapidamente rispetto all’atmosfera.

“Questo lavoro apre molte domande. Forse può aiutarci a comprendere o prevedere i fallimenti dell’agricoltura, i cambiamenti della biodiversità e di qualsiasi altro impatto del cambiamento climatico sulle attività degli ecosistemi”.

Lo studio del suolo e il riscaldamento globale

Il problema alla base è l’estrema differenziazione del terreno nel mondo. Si potrebbe dire, infatti, come non esistano due appezzamenti perfettamente uguali. Le variabili sono tantissime, a partire dalla totale esposizione o copertura rispetti ai raggi solari. Pensiamo ad esempio a una prateria e alla foresta amazzonica.

Gli agricoltori hanno sempre prestato attenzione a questo dato, anche se in maniera empirica e non scientifica. Oggi è necessario affiancare i processi di sfruttamento del terreno con reti di sensori. Conoscendo le proprietà del suolo, il tasso di precipitazioni recenti e la temperatura dell’aria, è possibile ottenere un riscontro quanto più preciso possibile sul riscaldamento del suolo. Qualcosa di cruciale per l’economia agricola nel mondo.

Al di là di questo aspetto, però, è ovvio che i ricercatori mirino a ottenere quanti più dati possibile in connessione con il riscaldamento globale. Una delle principali preoccupazioni è rappresentata dall’idrologia. Quando il terreno si riscalda, rilascia acqua piovana accumulata sotto forma di vapore, raffreddando il paesaggio.

Il terreno non ha però elevate quantità d’acqua da poter cedere. Una volta asciutto, dunque, assorbe calore e inizia a rilasciarlo poi nell’atmosfera. Allo stesso modo del cemento in città: “Se nelle giornate particolarmente calde il terreno è secco, l’energia viene utilizzata per riscaldare il suolo e non far evaporare l’acqua. Ecco perché stiamo assistendo a questi rapidi colpi di calore”.

Stando ai modelli climatici realizzati, questo processo peggiorerà nel prossimo futuro. Il fatto di non vedere ciò che accade nel terreno, non lo rende meno pericoloso per noi e le generazioni future. Con il modificarsi del clima, inoltre, lo stesso suolo subirà dei cambiamenti, a livello idrologico, microbico e organico. Ciò vuol dire dover studiare di fatto alternative di coltivazione, oltre che sistemi di gestione e raffreddamento.