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SCIENZA

Il mese di giugno si chiude con temperature record, la crisi climatica preoccupa

Giugno 2025 da record: l’anticiclone africano porta punte fino a 40 °C, temporali al Nord e un’Italia sempre più “hotspot” climatico.

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Tutti stiamo percependo un caldo fuori scala e stagione. L’estate è ormai giunta da tempo, con largo anticipo, e il nostro Paese è finito in una morsa terribile. Un solido promontorio subtropicale ha innalzato le temperature ben oltre le medie stagionali.

Ci si ritrova così a vivere delle “giornate africane”, con punte di 38 °C in Pianura Padana, valori superiori a 40 °C al Sud e sulle isole e non solo. Anche le notti fanno sentire il proprio peso, con minime sopra i 20 °C.

Temperature in Italia: quanto durerà il caldo estremo

La situazione clima in Italia va peggiorando. Le giornate di mercoledì 25 e giovedì 26 giugno hanno infatti portato a registrare un primo apice, con massime di 36-37 °C al Centro-Nord e 40 °C al Sud e sulle Isole. Una condizione che prosegue da settimane ormai, con la Sardegna indicata come regione più calda d’Europa.

In questo stato, i brevi temporali in formazione sulle Alpi e su alcune aree della Pianura Padana riescono a far poco. Appena qualche grado in meno, a fronte di un nuovo innalzamento termico previsto per venerdì 27.

È fondamentale non sottovalutare l’ondata rovente, soprattutto per:

  • anziani;
  • bambini;
  • soggetti fragili.

Sono le tre categorie a rischio che tutti conosciamo, considerando i puntuali avvertimenti televisivi che recepiamo da decenni. Si consiglia di proteggere e proteggersi con misure di prevenzione, quali: idratazione costante e riguardo degli orari d’attività all’aperto, limitando le uscite alla mattina presto e al tardo pomeriggio.

Stando agli ultimi modelli meteo, ci ritroveremo a fronteggiare questo scenario di certo fino al termine di giugno e poi nella prima parte di luglio. Gli esperti intanto monitorano eventuali infiltrazioni d’aria più fresca in quota, che potrebbe riportare instabilità e, dunque, un calo delle temperature.

Crisi climatica: l’Italia un hotspot mediterraneo

L’Italia si conferma uno degli “hotspot climatici” su scala mondiale. Il riscaldamento medio del nostro Paese è di +2,4 °C rispetto a quella che era l’epoca pre-industriale, a fronte di +1,33 °C mondiali. È innegabile che le ondate di calore siano divenute sempre più frequenti, durature e intense. Dal 2015 a oggi, infatti, i record climatici vengono battuti con una costanza vertiginosa. Il mese di giugno, attuale e non solo, è un perfetto esempio. Per temperatura, infatti, si è ormai quasi del tutto tramutato in agosto.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti:

  • notti tropicali frequenti;
  • prolungate fasi di siccità, con alternanza di piogge intense e alluvioni lampo;
  • fusione accelerate dei ghiacciai alpini, con bilanci di massa negativi anno dopo anno;
  • specie aliene in aumento, dai nuovi insetti termofili al granchio blu;
  • riduzione delle riserve idriche nei bacini e stress idrico in aumento al Sud.

Si può dunque dire che l’ondata africana di fine giugno non sia altro che un assaggio di un’estate che vedrà l’Italia toccare nuovi estremi climatici. Occorrono interventi politici immediati, da infrastrutture resilienti all’adattamento urbano e rurale, fino alla diffusione sistemica di una cultura della prevenzione. Come si può oggi ripetere la frase: “Non è cambiato nulla, in estate è sempre stato così caldo”