Nascosto in una grotta hanno trovato un tesoro di grande valore
Non si aspettavano certo di ritrovare un tale tesoro: nascoste in una crepa, all'interno di un grotta, gli archeologi israeliani hanno ritrovato ben quattro antiche spade romane (e non solo)
Chi saremmo, oggi, se non avessimo coscienza di ciò che eravamo ieri? La storia ci insegna molto più di quanto ci potremmo ritrovare a pensare, ed è per questo che ogni volta che gli archeologi si ritrovano di fronte a una nuova scoperta è una vittoria non solo per loro, ma per tutta l’umanità. In questo momento, per esempio, c’è un gran fermento nella comunità scientifica per via del ritrovamento di un tesoro nascosto in una grotta in quel di Israele.
Non immaginatevi bauli carichi di oro, monete o gioielli, però, perché il tesoro rinvenuto ha una forma ben diversa: si tratta di una serie di armi che tratteggiano un periodo molto particolare della storia d’Israele, raccontando momenti agitati di fughe, ribellioni e sopravvivenza.
Il ritrovamento nel Deserto della Giudea
Per chi non lo sapesse, Israele è uno dei Paesi con una delle più ferventi attività di ricerca archeologica. Negli ultimi anni gli studi e le spedizioni degli archeologi si sono focalizzate in diverse zone che vanno dalle aree disabitate e apparentemente ostili nei dintorni di Gerusalemme alle più ampie e selvagge regioni del Deserto della Giudea. C’è inoltre da precisare che nell’ultimo anno sono stati intensificati controlli e messe in sicurezza per evitare l’incursione dei saccheggiatori, che nel corso degli anni hanno fatto man bassa di migliaia di tesori.
Non stupisce, dunque, che uno dei gruppi esplorativi mandati in missione dall’Israel Antiquities Authority (l’ente governativo israeliano che tutela le antichità e i siti archeologici del Paese) si sia trovato di fronte all’ennesimo straordinario ritrovamento, avvenuto precisamente all’interno di una grotta nella Riserva Naturale di En Gedi. Il team di archeologi e ricercatori si è imbattuto in ben quattro spade risalenti a 1.900 anni fa. Ciò che stupisce è come (e dove) queste armi sono state ritrovate.
Le armi nascoste nella grotta
Sì, perché come abbiamo accennato in realtà gli studiosi dell’Israel Antiquities Authority stavano svolgendo una missione esplorativa e osservativa. Fondamentalmente, il loro compito era quello di analizzare alcune grotte di En Gedi perché circa cinquant’anni fa proprio in questa zona venne ritrovata una stalattite con un’iscrizione frammentaria che narrava alcune vicende risalenti all’epoca del Primo Tempio.
L’obiettivo primario del team era quello di assicurarsi che l’intervento umano non avesse compromesso la zona e, eventualmente, quello di ritrovare eventuali altre iscrizioni, magari non immediatamente visibili o non percepibili a occhio nudo. Invece, mentre si trovavano all’interno di una delle grotte dell’area, gli studiosi hanno identificato una crepa che non sembrava essersi formata in maniera naturale. Da questa crepa è stato possibile identificare l’estremità di un pilum (giavellotto) romano, che ha subito fatto capire agli studiosi che era il caso di indagare.
Spade, frecce e storia antica
Dopo aver messo in sicurezza l’area, gli archeologi sono riusciti a estrarre il giavellotto, le quattro spade di cui abbiamo parlato, un’arma appuntita che sembra corrispondere a un’antichissima freccia e dei pezzi di legno lavorati, che potrebbero essere parti di quelli che, nel passato, erano i foderi delle spade. Queste armi, secondo i ricercatori, apparterebbero a un periodo storico durante il quale era in corso una rivolta ebraica contro i Romani.
Gli studiosi sostengono che le armi siano state nascoste dai ribelli giudei, probabilmente dopo che gli stessi ribelli le avevano in qualche modo rubate ai Romani, e poi celate in attesa di essere utilizzate durante eventuali battaglie: ciò ha fatto partire uno scavo archeologico vero e proprio, ancora in corso, che ha adesso lo scopo di comprendere se la grotta veniva usata ufficialmente come deposito dai rivoluzionari.