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SCIENZA

Reperti archeologici rubati e recuperati a Gerusalemme: ritrovato un tesoro di altissimo valore

Durante una fortunata ispezione, i detective del quartiere di Beit Hanina a Gerusalemme hanno ritrovato un tesoro di grandissimo valore: dei reperti che erano stati rubati da un sito archeologico

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Ciò che esisteva nel nostro passato è un mezzo estremamente importante per raccontarci, dipingere e tratteggiare storie lontane. I reperti archeologici non sono solo straordinari da vedere, ma hanno anche un grande potere, ossia quello di permetterci di ricostruire la storia. Purtroppo (e per fortuna), però, hanno anche un grande valore, cosa che porta spesso gruppi di malintenzionati a saccheggiare i siti d’ogni parte del mondo.

Spesso, sfortunatamente, dopo il passaggio dei saccheggiatori, i reperti sottratti vengono immessi nel mercato illegale e, una volta venduti, vengono persi per sempre. Esistono però dei casi, come quello che recentemente ha interessato Gerusalemme, in cui questi tesori vengono recuperati e restituiti non solo agli istituti di competenza, ma anche e soprattutto all’intera umanità.

Le aree preziose intorno a Gerusalemme

Dunque, cos’è successo? Per chi non lo sapesse, intorno a Gerusalemme esistono molte, moltissime aree archeologiche. Negli ultimi cento anni (e più) Israele si è distinta per l’individuazione di diverse zone d’interesse storico, alcune più vicine alla città e altre più lontane, nascoste in ampi panorami desertici o tra quelli che apparentemente sembrano naturali accumuli rocciosi. Purtroppo, la verità è che un così vasto patrimonio archeologico richiederebbe un monitoraggio attento delle zone di valore, cosa che manca.

Più volte l’istituto di tutela e ricerca Israel Antiquities Authority ha sottolineato il grave problema dei saccheggiatori e non solo: gli archeologi dell’istituto sono più volte intervenuti in prima persona, con il supporto delle forze dell’ordine. Ciò è accaduto anche questa volta, con la creazione di una task force formata dagli studiosi dell’Unità Prevenzione Furti dell’istituto e dai detective del Dipartimento di Polizia di Gerusalemme.

Il furto e il ritrovamento

La task force è stata creata in seguito ad alcuni avvenimenti, in particolare il ritrovamento di un tesoro nascosto in una grotta in Galilea che aveva evidenziato proprio la forte presenza di saccheggiatori in grado di trasportare fuori dalle aree archeologici anche materiali piuttosto pesanti. Dopo questa drammatica presa di coscienza, l’area intorno a Gerusalemme è diventata, oggetto di maggiori controlli, anche sui veicoli in transito.

Ed è stato proprio il controllo su un veicolo che stava viaggiando intorno alla città a svelare la presenza del tesoro rubato. I detective del quartiere di Beit Hanina hanno infatti individuato un’automobile ritenuta sospetta per i suoi spostamenti e hanno deciso di fermare il conducente. Una volta aperto il portabagagli, eccoli lì: decine di antichi mattoni di argilla con impronte della decima legione romana, che distrusse Gerusalemme quasi 2000 anni fa.

I mattoni e le nuove indagini

Dopo l’arresto del conducente, i mattoni sono stati portati al sicuro dagli archeologi dell’Israel Antiquities Authority. Gli studiosi hanno potuto constatare che oltre a recare, appunto, le impronte inconfondibili dei militari romani (che avevano costruito il loro campo militare a Gerusalemme dopo la distruzione del 70 d.C), i mattoni mostravano segni recentissimi di interventi umani, il che significa che non doveva essere passato molto dalla loro illecita rimozione da un sito archeologico.

Purtroppo, non è ancora chiaro da dove siano stati sottratti. Secondo il dottor Amir Ganor, Direttore dell’Unità di Prevenzione Furti, i mattoni facevano sicuramente parte del marciapiede di un edificio pubblico. Nonostante le loro condizioni, rivelano molte informazioni utili sul periodo, ma per poter davvero scoprire tutto ciò che serve bisogna scoprire qual è davvero il sito da cui sono stati prelevati. Le indagini sono attualmente in corso e, frattanto, pare che verranno ulteriormente incrementate le attività di controllo.