È stata trovata una strana specie di rana, con una caratteristica unica
I ricercatori hanno scoperto una nuova e strana specie di rana in Tanzania, che possiede una caratteristica unica nel suo genere.
Che il mondo animale sia colmo di stranezze e peculiarità non è un segreto, ma nonostante ciò non smette di sorprenderci. Prendiamo il caso di una delle creature più celebri del Pianeta: la rana. Tutti noi, sin da bambini, siamo abituati a vederla, impariamo persino a disegnarla e a conoscerne le caratteristiche essenziali. La rana-tipo è verde, si sposta saltando, gracida.
Poi crescendo scopriamo che le rane non sono tutte uguali e che si distinguono in tante specie diverse tra loro, da quelle totalmente nere a quelle colorate e sgargianti, poi ci sono persino quelle “maculate” e gli esemplari tutt’altro che innocui, dal veleno mortale. E infine c’è lei, l’ultima nuova specie di rana individuata dai biologi proprio all’inizio di quest’anno, con una caratteristica unica e inaspettata.
Scoperta una nuova specie di rana in Tanzania
Nello studio pubblicato su PLoS ONE all’inizio di febbraio lo descrivono come un “gruppo di rane molto strano”. E in effetti non potrebbe esserci definizione più calzante per la nuova specie che i ricercatori hanno scovato in Tanzania, per l’esattezza nella Mamiwa-Kisara North Forest Reserve situata tra le montagne Ukaguru.
Come ha spiegato la dottoressa Lucinda Lawson, biologa della conservazione presso l’Università di Cincinnati, questa nuova specie fa parte di un gruppo di rane dalla gola spinosa chiamate Hyperolius, gruppo che conta soltanto pochi esemplari in tutto il mondo, diffusi in piccole popolazioni e perciò piuttosto rari. A tutti gli effetti si tratta di anfibi a rischio di estinzione.
Ma cosa rende tanto speciale la nuova rana della Tanzania, chiamata Hyperolius ukaguruensis? Il team di ricerca ha scoperto che si tratta di un animale dalle proporzioni uniche, con occhi più piccoli rispetto alle altre rane dalla gola spinosa. Gli esemplari maschi possiedono delle piccolissime “spine” nella gola – da qui il nome – e, a differenza della gran parte delle rane che popolano il Pianeta, non emettono vocalizzi. Nessun gracidio, dunque, bensì delle piccole rane silenziose che comunicano in un modo davvero particolare: i biologi ipotizzano che i maschi comunichino tra loro mediante una sorta di sistema tattile simile al Braille, che sfrutta la conformazione della colonna vertebrale.
Perché è importante proteggere le rane dall’estinzione
Dice bene la dottoressa Lawson quando afferma che “descrivere una specie è il primo passo per proteggerla”. Ciò vale sempre, ma assume ancora più importanza quando ci riferiamo a un habitat a rischio come quello delle montagne Ukaguru in Tanzania. Che ci sia ancora spazio per la scoperta di nuove specie ed esemplari unici come la rana Hyperolius ukaguruensis lascia ben sperare, tuttavia i biologi sono certi del pericolo che questi corrono ogni singolo giorno.
La riserva tanzaniana è, infatti, al centro di una imponente opera di disboscamento a causa dell’aumento della popolazione, che sfrutta le risorse naturali a disposizione per proliferare e sopravvivere. “Con la rapida crescita della popolazione in Tanzania significa gli habitat delle foreste montane sono minacciati sempre più dalle persone“, ha affermato il dottor Christoph Liedtke, ricercatore post-dottorato presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo.
“Gli anfibi sono particolarmente sensibili agli impatti umani. Poiché assorbono le sostanze chimiche attraverso la loro pelle, sono vulnerabili alle tossine o ai cambiamenti nell’acidità dell’acqua. (…) Se l’habitat di un uccello viene distrutto può volare in una nuova foresta. Ma è difficile per gli anfibi”, ha affermato la dottoressa Lawson.
Avere un alto numero di specie in un habitat è importante per mantenere un ecosistema in salute: “Perché una specie è importante? Le rane fanno parte della catena alimentare. Mangiano insetti e, a loro volta, vengono mangiati da altri animali. Se questa specie si estingue, non succede molto. Perdiamo solo un altro filo nel tessuto dell’ecosistema. Ma se continui a tirare fuori fili, l’ecosistema si destabilizza e il tessuto si disfa”. Ecco perché la scoperta della rana Hyperolius ukaguruensis è di grande interesse per la conservazione della biodiversità in Tanzania.