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SCIENZA

Trovato un maestoso palazzo di oltre 1.500 anni fa in un'antica città Maya

Gli scavi in Messico non smettono mai di stupire: ancora una volta gli archeologi si sono ritrovati di fronte a un'incredibile scoperta sui Maya.

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Gli archeologi hanno scoperto un maestoso palazzo Maya nello Yucatan Fonte foto: INAH

Il Messico è un Paese ricco di storia. Una storia millenaria che ha lasciato dietro di sé le tracce di antiche civiltà ricche e fiorenti, purtroppo sparite per sempre. In ultimo gli archeologi hanno riportato alla luce due gruppi di edifici ad uso residenziale, tra i quali spicca un maestoso palazzo di oltre 1.500 anni fa, rimasto finora nascosto sotto a una fitta vegetazione.

Il maestoso palazzo Maya scoperto nello Yucatán

La scoperta, ancora una volta, si deve agli archeologi dell’Istituto Nazionale Messicano di Antropologia e Storia (INAH), impegnati ormai da anni in una esplorazione dettagliata dei principali siti del Paese nell’ambito del Programma di Valorizzazione delle Zone Archeologiche promosso dal Ministero Federale della Cultura, nonché un lavoro necessario in vista del progetto di costruzione della ferrovia Maya Train che attraverserà per circa 1.500 chilometri la penisola dello Yucatán.

In particolare la scoperta fa riferimento a due complessi residenziali appartenenti a un’antica città Maya, all’interno dei quali vi è un imponente e maestoso palazzo ritrovato nella zona archeologica di Kabah, un insediamento preispanico situato nella regione di Puuc nello stato dello Yucatán, a sud della moderna città di Mérida.

Palazzo Petenero – così lo hanno ribattezzato gli archeologi – risale con molta probabilità a circa 1.500 anni fa. Ha una struttura quadrangolare con una facciata principale composta da un portico con otto colonne decorative e nove ingressi che, in generale, si estende per circa 24 metri, come ha spiegato il direttore generale dell’INAH Diego Prieto Hernández in una dichiarazione. Le decorazioni sono ancora ben visibili: piume, perline e uccelli sono scolpiti in diverse parti dell’edificio nello stile della civiltà dell’epoca. Gli archeologi ritengono, inoltre, che il tetto oggi del tutto assente sia stato realizzato con un materiale deperibile (probabilmente palma guano), ragion per cui non è sopravvissuto.

Finora il team coordinato dagli archeologi Lourdes Toscano Hernández e José Huchim Herrera ha recuperato anche resti ceramici caratteristici della zona di Petenera, come ciotole policrome e vasi utilizzati per diversi impieghi quotidiani.

Nuovi elementi sulla costruzione dell’antica città di Kabah

La scoperta di per sé importante lo è ancor di più per quanto concerne la storia dell’antica città di Kabah, il cui nome Maya significa “Signore dalla mano forte o potente”, fondata tra il 250 e il 500 d.C. e distante circa 100 km dalla città di Mérida. Gli archeologi dell’INAH hanno spiegato che è la prima volta che questo tipo di costruzioni preispaniche vengono riportate alla luce in questo sito e sono da subito saltate agli occhi le inequivocabili somiglianze con i resti rivenuti nella regione di Petén, che si estende tra Guatemala e Belize.

I dati a loro disposizione e questo raffronto tra elementi architettonici lasciano intendere che Kabah sia stata fondata proprio dagli abitanti di Petén, confermando quella che a tutti gli effetti potrebbe essere una delle più importanti migrazioni dell’epoca. “Esistevano già nozioni indirette di questi complessi – ha affermato l’archeologa Loudes Toscano Hernández, tra le autrici della scoperta -, ma fino a poco tempo fa rimanevano coperti dal manto vegetale”. Adesso gli archeologi hanno nuovi elementi a disposizione per fornire una visione più approfondita degli antichi abitanti di Kabah.

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