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Un antico e prezioso tesoro scoperto oggi dagli astronomi

Grazie a un team di ricercatori e di cittadini volontari che hanno scavato tra 37mila foto scattate da Hubble, ora abbiamo ritrovato 1500 asteroidi "perduti"

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Un antico e prezioso tesoro scoperto oggi dagli astronomi Fonte foto: ESA/Hubble, M. Thévenot (@AstroMelina)

Per capirne di più sull’universo in cui navighiamo e sugli infiniti mondi che ci circondando, non c’è niente di meglio di un telescopio spaziale. E gli scienziati sono in ottime mani: James Webb è pronto a lavorare e ha già scattato delle immagini sensazionali. E poi c’è il caro, vecchio Hubble: il decano degli osservatori galattici, che riesce ancora a regalarci soprese – come in questo caso.

Le osservazioni di Hubble

Un team di astronomi e di scienziati dilettanti ha per anni sfogliato e analizzato i dati d’archivio del telescopio spaziale Hubble: hanno iniziato il 30 giugno 2019, la Giornata internazionale degli asteroidi, quando gli scienziati hanno cercato collaboratori tra i cittadini lanciando “Hubble Asteroid Hunter” (in italiano “Hubble il cacciatore di asteroidi) su Zooniverse, una piattaforma per la scienza in crowdsourcing. Il loro obiettivo era scovare asteroidi mai visti prima nei vecchi dati di Hubble, distinguendoli da segnali cosmici che potrebbero essere stati semplicemente catalogati come rumore di sottofondo.

Il team che si è formato ha usato le osservazioni delle fotocamere ACS e WFC3 di Hubble raccolte tra il 30 aprile 2002 e il 14 marzo 2021. I cacciatori di asteroidi si sono ritrovati quindi a passare al setaccio oltre 37mila immagini. Visto il modo in cui queste fotografie vengono scattate, i ricercatori sapevano che il passaggio di un asteroide sarebbe apparso come una striscia di colore che i sistemi automatici non riescono a rilevare – ma l’occhio e la pazienza umana sì. Il lavoro combinato dei volontari, di un algoritmo addestrato per il compito e degli scienziati, ha portato alla scoperta di 1500 nuovi asteroidi.

Non è la prima volta che Hubble viene usato da un gruppo di cittadini volontari che mettono a disposizione il proprio tempo per la scienza: grazie a questi progetti di citizen science abbiamo anche potuto osservare queste meravigliose ali galattiche e capire cosa sono effettivamente.

Un tesoro perduto

Gli asteroidi perduti e poi ritrovati sono stati analizzati dagli scienziati, che hanno notato alcune caratteristiche: le loro scie sono “sistematicamente più deboli, e quindi questi oggetti sono probabilmente più piccoli dei tipici asteroidi che vengono rilevati da Terra”. Hanno di conseguenza una velocità e una distribuzione nel cielo simile a quella dei loro fratelli che vivono nella cosiddetta Fascia Principale, che si trova tra Marte e Giove.

I prossimi passaggi sono cruciali: il team intende portare avanti lo studio e in particolare analizzare la forma delle scie degli asteroidi, per cercare di determinare la distanza delle rocce spaziali dalla Terra e ricavare informazioni sulle loro orbite.

Qualcuno potrebbe infatti pensare che gli asteroidi siano solo dei giganteschi sassi inerti che viaggiano nello spazio: non è così, perché sono residui della formazione del nostro Sistema Solare, il che significa che da loro possiamo imparare di più sulle condizioni che esistevano quando i nostri pianeti sono nati. Forse è anche grazie a loro che l’acqua potrebbe essere arrivata sulla Terra.

A questo servirà il futuro telescopio EUCLID, che se tutto va bene sarà lanciato il prossimo anno. Si tratta di un osservatorio europeo progettato per indagare la materia e l’energia oscura nell’universo. Ma gli scienziati stimano che individuerà e classificherà anche 150mila oggetti ancora sconosciuti che si trovano nel nostro Sistema Solare.