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Vicino a Giove, sembra un volto quello che è apparso nello Spazio

La NASA celebra il compleanno di Picasso in maniera decisamente particolare. Pubblicata la foto di un volto umanotra le nubi di Giove

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Atmosfera di Giove Fonte foto: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS⁣

È quasi Halloween e lo spirito della festa sembra proprio si stia diffondendo ovunque, anche nello spazio. È stato infatti avvistato un volto dalle fattezze spettrali sulla superficie di uno dei vicini della Terra.

Un’incredibile percezione, davvero suggestiva, realizzatasi nella regione Jet N7 di Giove, precisamente all’estremo nord del gigantesco pianeta. Impossibile non rendersene conto, tra le nuvole si cela proprio un viso umano, che la NASA ha commentato in pieno stile TikTok: “OK. I like it. Picasso!”.

Un volto nello spazio

La ripresa del “viso umano” nello spazio è opera della missione Juno della NASA. Il tutto è avvenuto lo scorso 7 settembre, ma soltanto ora possiamo vedere le immagini, in tempo per Halloween, come detto. Nel corso del 54° flyby ravvicinato di Giove sono state raccolte numerose immagini, ma una in particolare ha attirato l’attenzione dello scienziato Vladimir Tarasov. Questi ha ben pensato di utilizzare i dati grezzi a propria disposizione per creare l’immagine che possiamo ammirare, ormai virale, utilizzato lo strumento JunoCam.

Il fenomeno cui tutto ciò fa riferimento porta il nome di pareidolia. Si tratta della sensazione del nostro cervello di percepire volti o altri modelli all’interno di schemi principalmente casuali. Nel caso specifico è facile individuare una sorta di ritratto cubista, soprattutto dopo il lavoro operato sull’immagine da parte di Tarasov. La NASA, non a caso, ha deciso di lanciare il tutto online il 25 ottobre, giorno del compleanno di Picasso, che nel 2023 avrebbe compiuto 142 anni.

La spiegazione scientifica

L’immagine in questione mostra un volto umano in parte deforme, almeno allo sguardo umano. In termini meramente scientifici, invece, ciò che viene inquadrato sono nubi turbolente e tempeste poste lungo il terminatore di Giove. La linea di demarcazione tra il lato diurno e notturno del pianeta. Una regione che gli scienziati osservano e analizzano con grande attenzione, al fine di comprendere meglio i processi in atto nell’atmosfera di Giove. Sotto quest’aspetto è di grande aiuto, stando alle immagini raccolte, la bassa angolazione della luce solare, che evidenzia la complessità topografica delle caratteristiche dell’area.

Scendendo nei dettagli tecnici, quando si parla di Juno si fa riferimento a una sonda progettata esclusivamente per orbitare intorno a Giove, studiando tanto il pianeta quanto le sue lune. È stata lanciata ad agosto 2011 ed è entrata in un’orbita polare intorno al gigante gassoso nel 2016. Cinque anni sono stati necessari, dunque, per colmare la notevole distanza, pari a 365 milioni di chilometri. Negli ultimi anni sono state numerose le immagini scattate, il che ha consentito agli scienziati di conoscere i segreti del nostro più imponente “vicino di casa” nel sistema solare. Quanto avvistato, ovviamente, non ha alcuna rilevanza scientifica di per sé. Ciò che conta, in realtà, è ciò di cui il “volto nello spazio” è realmente composto. Parliamo di una disposizione casuale di vorticose nubi temporalesche.

Come detto, il nostro cervello tende a dettare un certo ordine all’interno di immagini dagli schemi casuali, ricreando qualcosa che abbia senso per noi. Ecco perché le immagini cosmiche appaiono spesso incredibilmente simili a oggetti di vario genere, non soltanto visi. Le violente tempeste intorno a Giove non rappresentano una novità, tutt’altro. Se è vero che l’atmosfera del pianeta è composta da idrogeno ed elio, le nubi sono frutto di un insieme di ammoniaca e acqua. Ciò rende frequente la trasformazione in eventi climatici di questo genere. Basti pensare alla Grande Macchia Rossa che ormai imperversa da secoli.