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Un blackout del GPS potrebbe far sprofondare il mondo nel caos assoluto

Se si verificasse il temuto blackout GPS qualsiasi cosa nel mondo sprofonderebbe nel caos: le nazioni stanno pensando a sistemi alternativi?

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Blackout GPS Fonte foto: 123RF

Un blackout del GPS potrebbe sembrare uno scenario fantascientifico, ma gli esperti avvertono che le sue conseguenze sarebbero più che reali. Un’interruzione globale del sistema GPS manderebbe il mondo nel caos, colpendo settori vitali come i trasporti, le telecomunicazioni e la finanza. Oggi, il Global Positioning System (GPS) è un’infrastruttura invisibile, ma fondamentale: fornisce dati di posizionamento, navigazione e temporizzazione (PNT) a livello planetario. Se venisse messo fuori uso, anche solo per poche ore, il nostro sistema globale rischierebbe di bloccarsi.

Il cuore invisibile del mondo moderno: il GPS

A circa 20.000 chilometri sopra le nostre teste orbitano i 31 satelliti del sistema di navigazione globale GPS, gestito dagli Stati Uniti. Questi trasmettono segnali che regolano non solo la posizione geografica, ma anche l’orario esatto utilizzato da banche, centrali elettriche, reti mobili e aeroporti. Ma il sistema è vulnerabile: sono in crescita gli attacchi di jamming (che bloccano il segnale) e di spoofing GPS (che inviano segnali falsi per alterare le posizioni). Il risultato? Navi che sembrano volare e aerei che ricevono allarmi riguardanti ostacoli da evitare mentre sono in quota sopra il Monte Everest.

Questi attacchi GPS si stanno moltiplicando nei pressi di zone critiche come il Mar Baltico, il Medio Oriente e l’Est Europa. Secondo i dati più recenti, gli episodi di spoofing sono aumentati del 500% rispetto al 2023.

Trasporti, finanza e comunicazioni: tutto a rischio

Un blackout del sistema GPS non significherebbe solo perdita di tutte le direzioni su Google Maps. Le prime vittime sarebbero i trasporti, con traffico in tilt e aerei costretti a deviare o rientrare. Nel 2024, la compagnia aerea Finnair ha dovuto sospendere alcuni voli verso l’Estonia a causa di interferenze attribuite alla Russia.

Ma non si tratta solo di voli e strade. Il GPS regola il tempo usato nei mercati finanziari: senza di esso, le transazioni bancarie potrebbero impazzire. Le reti mobili collasserebbero. Anche l’industria energetica e i sistemi sanitari dipendono da questa rete silenziosa ma indispensabile.

Secondo la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), in molti casi il GPS è la sola fonte di dati PNT, cosa che rende tutto il sistema fragile e vulnerabile.

Le alternative: chi è avanti, chi è indietro

La Cina ha costruito un’alternativa moderna al GPS: il sistema BeiDou. Più resiliente, si appoggia anche a trasmissioni radio terrestri e reti in fibra ottica lunghe oltre 20.000 chilometri. L’Europa ha Galileo, e la Russia utilizza GLONASS. Gli Stati Uniti, invece, sono in ritardo nel costruire sistemi di navigazione alternativi al GPS.

Gli esperti chiedono un’architettura PNT nazionale più robusta, che includa backup terrestri e satelliti in orbita bassa. Anche le reti eLoran (radio terrestri) e le tecnologie quantistiche di navigazione potrebbero diventare parte di una soluzione a strati.

Come costruire un futuro a prova di blackout

Per evitare che un collasso del GPS porti al caos, è necessario un approccio “multi-livello”. Gli aerei, ad esempio, possono essere dotati del nuovo segnale GPS L5, più sicuro. I segnali potrebbero includere autenticazione crittografica, come avviene nei sistemi BeiDou e Galileo. Alcune banche stanno già usando orologi atomici per avere una temporizzazione indipendente.

Il governo USA ha aperto nel 2024 un’inchiesta per identificare alternative al GPS, mentre aziende private stanno testando nuove tecnologie, tra cui la navigazione magnetica. Ma tutto questo richiede un investimento concreto. Come ha dichiarato Jeremy Bennington, esperto di sicurezza PNT: «I costi di un’interferenza GPS in un grande aeroporto sono superiori al prezzo di aggiornare un’intera flotta. La resilienza è un investimento, non una spesa».

Tutto dipende dal GPS più di quanto possiamo renderci conto. Senza un piano B, anche un’interferenza temporanea può trasformarsi in un disastro sistemico. È il momento di pensare alla resilienza digitale, costruendo alternative che proteggano i nostri trasporti, i mercati e la vita quotidiana. Perché il GPS non è solo uno strumento: è la spina dorsale invisibile del mondo moderno.