Abbonamenti streaming: come vanno le cose in Italia
Come sono i dati di crescita delle piattaforme di streaming in Italia. Il report di Oliver Wyman, mostra chiaramente i cambiamenti in atto per tutto il settore
Secondo l’annuale sondaggio Global Consumer Survey pubblicato da Oliver Wyman, la società di consulenza manageriale statunitense, il mercato degli abbonamenti ai principali servizi di streaming sta vivendo un periodo piuttosto complesso in tutta Europa.
Dai dati pubblicati si legge che, nel breve termine, il settore potrebbe sperimentare ancora numeri in aumento ma per il futuro la situazione diventerà più incerta, con meno possibilità di crescita.
Gli abbonamenti ai servizi di streaming in Italia
Dati alla mano si vede che, rispetto al 2023, quest’anno il numero di italiani che probabilmente aumenterà il numero di abbonamenti passa dal 28% al 24%. Stesso discorso per i consumatori che sicuramente effettueranno nuove sottoscrizioni, che scende dall’11% dello scorso anno al 7%.
Gli utenti che, invece, probabilmente ridurranno l’abbonamento diminuiscono, passando dal 9% al 6%. In sintesi, si registreranno meno disdette ma non ci sarà una crescita vera e propria nell’utilizzo di questi servizi.
I motivi di questa frenata sono diversi ma, stando sempre al report di Oliver Wyman, per l’Italia il motivo principale riguarda i frequenti aumenti di prezzo. Può sembrare scontato, ma il fattore economico è da sempre quello che influenza maggiormente il mercato e, visto un aumento dell’inflazione e del costo della vita, è chiaro che i consumatori possano spendere meno per l’intrattenimento, orientandosi dunque su altre priorità.
Le altre motivazioni che spingono a recedere il contratto riguardano è la disponibilità limitata di contenuti, l’aver sottoscritto troppi abbonamenti (troppo costosi e, comunque, impossibili da utilizzare tutti insieme) e contemporaneamente una user experience delle piattaforme troppo complessa o poco personalizzabile.
Discorso ben diverso per le piattaforme di streaming audio dove le sottoscrizioni sono in aumento, superando addirittura il numero di abbonamenti alle piattaforme per il gaming. Per l’audio, inoltre, i consumatori sono disposti a pagare di più per le offerte in bundle (quelle dedicate alle famiglie).
Cosa potrebbe far aumentare gli abbonamenti
I dati rilevati da un altro report condiviso da Adyen, una piattaforma che si occupa di tecnologia e finanza, sono più o meno simili a quelli Oliver Wyman ma, in questo secondo caso, i consumatori hanno anche parlato delle loro esigenze e di quali strategie aziendali potrebbero convincerli a sottoscrivere nuovi abbonamenti.
La maggior parte degli intervistati ha confermato che vorrebbe maggiori opzioni di personalizzazione, con sconti e offerte su misura che potrebbero migliorare la fidelizzazione del cliente a una piattaforma di streaming.
Gioca un ruolo fondamentale anche la reattività del servizio clienti, che aiutando efficacemente i consumatori potrebbe convincerli a restare su quella piattaforma.
L’ultimo trend rilevato riguarda le opzioni di pagamento con moltissime persone che hanno dichiarato che preferirebbero pagamenti più semplici e immediati, che non richiedano necessariamente prepagate o carte di credito ma che possano essere effettuati anche tramite portafoglio digitale, con applicazioni come Apple Pay e Google Wallet.