AI: Microsoft fa un altro passo indietro su Recall
Un nuovo passo indietro per Recall di Microsoft, che avrebbe dovuto portare l’AI al servizio degli utenti. L’azienda permette la disinstallazione della funzione
Non tutte le funzioni si rivelano un successo, neanche quelle basaste sull’intelligenza artificiale. Lo sa bene Microsoft, che sta per far compiere un nuovo passo indietro allafunzione Recall, ancor prima che gli utenti abbiano potuto effettivamente potuto testarne le funzionalità.
Ma cosa è successo? Nei mesi scorsi Microsoft ha annunciato il lancio dei Copilot+ PC, affermando che avrebbero permesso agli utenti di utilizzare Microsoft Recall (Richiama, nella versione italiana) una funzione AI che avrebbe consentito di tornare indietro nel tempo, ripercorrere i passi compiuti sul PC e ritrovare, semplicemente descrivendolo, un contenuto (foto, collegamenti, messaggi e altro ancora) sul quale abbiamo lavorato diversi giorni prima.
La funzione ha immediatamente suscitato delle polemiche, palesate soprattutto dagli utenti preoccupati per la privacy. Ciò ha portato l’azienda a tentennare sul suo rilascio e a prendere tempo, cercando di inserire delle nuove opzioni di sicurezza per riportare Recall sotto una nuova veste.
Ora, Microsoft ha preso una nuova decisione per quanto riguarda la funzionalità che doveva essere uno dei punti di forza dei nuovi Copilot+ PC.
Microsoft ha deciso: Recall può essere disinstallato
Dopo le polemiche suscitate dal funzionamento di Recall, Microsoft ha preso una decisione che dovrebbe tranquillizzare gli utenti: la funzione Recall potrà essere disinstallata (e non più solo disattivata) dai PC in qualsiasi momento e da qualsiasi utente desideri evitarne l’utilizzo.
Recall, di conseguenza, non sarà più una funzione di default difficile da eliminare e da disattivare. Sarà, invece, uno strumento opzionale.
A suscitare preoccupazioni è stato principalmente il modo in cui Recall opera. Ciò che gli permette di ritrovare immagine e contenuti sono l’intelligenza artificiale e la realizzazione di continui e periodici screenshot dello schermo.
Questi vengono realizzati ogni 5 secondi. Le istantanee vengono poi archiviate in un apposito database locale e rianalizzate dall’AI nel momento in cui l’utente sta cercando qualcosa di specifico, di cui riesce a fornire una descrizione. Nonostante l’archiviazione locale, alcuni si sono sentiti poco sicuri e hanno esplicitato il timore che i propri dati e le proprie immagini venissero utilizzate in maniera impropria.
Recall: altre soluzioni oltre la disinstallazione
La disinstallazione può essere effettuata se si ha accesso all’ultima build di Windows 11 24h2, rilasciata nei giorni scorsi. In alternativa, si può optare per delle soluzioni meno drastiche, scegliendo di interrompere gli screenshot per uno specifico o limitato periodo di tempo e riprenderli quando si ritengono utili.
È altresì possibile evitare l’integrazione di Recall con specifici siti web o applicazioni. Può essere una buona idea, ad esempio, evitare che si attivi con le app bancarie.
Il lancio della funzionalità, che sarebbe dovuto avvenire lo scorso giugno, è stato riprogrammato. I primi rilasci da parte di Microsoft dovrebbero iniziare ad avvenire ad ottobre 2024, ma solo per un numero ridotto di utenti.