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Allerta inondazioni costiere: dove e perché diventano più comuni e frequenti

Inondazioni in netto aumento negli Stati Uniti: le zone costiere non sono al sicuro ed entro la metà del secolo sarà un disastro

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In un mondo il cui clima è in costante evoluzione, occorre prestare sempre più attenzione alle aree costiere. Uno degli allarmi più recenti giunge dagli Stati Uniti, dove le inondazioni costiere provocate dalle alte maree stanno divenendo sempre più comuni. Ciò a causa dell’innalzamento del livello del mare.

A fare il punto in merito è un recente rapporto della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Si sottolinea in questo documento come milioni di persone, ogni anno, vengano colpite da quelle che vengono definite “inondazioni dei giorni di sole”. Di fatto non serve una tempesta per far presagire un disastro. Questo può verificarsi ormai anche in una serena giornata placida. Negli USA soltanto si registrano ogni anno cinque giorni in più di inondazioni da alta marea, in rapporto a quanto avveniva nel 2000.

Inondazioni costiere, è allarme

Nicole LaBoeuf, direttrice del National Ocean Service della NOAA, ha sottolineato come nel corso dell’ultimo anno si sia assistito a delle inondazioni costiere da record. Ha fornito alcuni dati di certo non confortanti, sottolineando come più di 30 località abbiano pareggiato o superato quello che era il loro record di giorni di alta marea, soltanto nell’ultimo anno. Ecco alcuni esempi: St. Petersburg, Atlantic City, New Jersey e Charleston.

Alle città da porre in vetrina, purtroppo, si aggiunge anche Galveston, in Texas, che di continuo registra alcune delle più gravi e frequenti inondazioni da alta marea. Più di qualunque altra città in tutti gli Stati Uniti. Basti pensare che nel corso del 2023 siano stati in totale 23 i giorni di funestati da tale fenomeno.

Le trasformazioni climatiche ci hanno ormai abituati a comprendere come non si possa ignorare quanto avviene lontano da noi. Presto o tardi (generalmente presto) determinate realtà ci riguarderanno sempre più. Basti pensare a quanto siano già molto più caldi i nostri mari.

Il costo delle emergenze

Allo stato attuale, l’Italia è spaccata in due tra siccità e devastazioni causate dalle piogge. Non è da escludere, però, che in un prossimo futuro ci si dovrà sempre più preoccupare anche della linea di costa, oltre che dei fiumi.

I costi delle inondazioni sono enormi, in termini economici e di vite umane. Anche pochi centimetri possono rendere inaccessibili alcuni quartieri negli USA. L’acqua stagnante, poi, può intralciare il percorso dei veicoli d’emergenza in determinate aree. In altre si rischiano invece allagamenti secondari, provocati dal riversarsi delle fognature negli edifici.

Alcune aziende possono essere costrette a chiudere, danneggiando un intero tessuto sociale. Veicoli possono essere danneggiati dall’erosione provocata dall’acqua salata nelle tubature e non solo. Negli USA il livello del mare non aumenta però in maniera uniforme. Negli ultimi 25 anni è risultato evidente come alcune aree siano affette dal fenomeno più di altre. Il numero di giorni con inondazioni da alta marea è aumentato di ben il 250% nel Golfo del Messico, ad esempio, nelle isole del Pacifico e nel Medio Atlantico.

Purtroppo non si intravede una tregua in vista. Le temperature globali continuano ad aumentare e il livello del mare a salire. Si prevede infatti che il numero di giorni annuale di alta marea negli Stati Uniti possa superare quota 45 entro metà secolo.

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