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Anomala "pioggia" di satelliti nello Spazio: la profezia. Dobbiamo preoccuparci?

C'è davvero il rischio che a breve ci sia una "pioggia" di satelliti? La profezia è stata resa pubblica da una delle principali agenzie spaziali

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Satelliti a rischio "pioggia" Fonte foto: 123RF

Gocce di pioggia su di me. L’inizio di questa canzone lo conoscono praticamente tutti, mentre c’è una “precipitazione” molto meno romantica che ha a che fare con lo spazio. I satelliti in orbita si trovano a moltissimi chilometri di distanza dalla superficie del nostro pianeta, eppure i problemi cominciano a presentarsi nel momento in cui termina il loro periodo di attività.

L’orbita di queste tecnologie continua nella maggior parte dei casi, ma ce ne sono altre che finiscono per precipitare in modo pericoloso. Proprio negli ultimi mesi sono aumentate quelle che cadono in atmosfera, un numero decisamente alto rispetto al normale. È dunque lecito chiedersi cosa sta accadendo.

Oltre al punto nello spazio in cui finiscono puntualmente in tilt, i satelliti devono fare i conti con un’attività solare molto più intensa del solito. Volendo essere ancora più precisi, la “colpa” sarebbe del vento della nostra stella che trascina letteralmente i dispositivi fino alla “pioggia” finale. Secondo quanto sottolineato dagli esperti, il ciclo solare è giunto al suo livello massimo e questo non è un dettaglio di poco conto per quel che riguarda il destino dei satelliti. Le agenzie spaziali stanno facendo i conti con la perdita di uno strumento dopo l’altro, SpaceX in primis. La “creatura” di Elon Musk ha registrato la caduta di 40 satelliti, per l’appunto dopo una massiccia tempesta solare.

La profezia sibillina

Il ritorno così brusco in atmosfera ha agevolato la distruzione dei satelliti, di conseguenza nessuna tecnologia può dirsi veramente al sicuro. A rendere il tutto ancora più allarmante ci sta pensando una vera e propria profezia. Secondo Anja Stromme, una delle principali menti dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), i satelliti che orbitano a 400 chilometri di altitudine avranno dei problemi, come anche le tecnologie di dimensioni più piccole che sono state lanciate nel corso degli ultimi dieci anni. Non si tratta di semplice pessimismo.

Il comportamento del Sole

Stromme ha sottolineato come i satelliti che potrebbero far parte di una pericolosa pioggia nello spazio non abbiano i sistemi di propulsione adatti, ragione per cui sono destinati a rientrare in atmosfera prima del previsto. Una piccola speranza affinché la profezia non si avveri sta tutta nel comportamento del Sole, di cui la Terra ha appena raggiunto il punto più vicino. Ogni 11 anni il campo magnetico della nostra stella subisce un’inversione, provocando le tempeste che danneggiano i satelliti, ma poi torna prontamente alla posizione originaria. Nel 2019, tra l’altro, è cominciato un ciclo solare che sta per portare al massimo assoluto.

Quest’ultima fase è prevista per il 2025, dunque non bisognerà attendere troppo per sperare che la pioggia di tecnologie non sia eccessiva. Nel dubbio Stromme e i suoi colleghi hanno deciso prudentemente di alzare l’orbita di alcuni satelliti, i quali si trovavano in orbita bassa (45 chilometri), ma altri aggiustamenti dovrebbero avvenire entro la fine dell’anno. L’obiettivo è quello di rendere più sicure le missioni spaziali, soprattutto quelle iniziate da maggiore tempo che devono fare i conti con le “bizze” del Sole. Il futuro è senza dubbio incerto, ma non si può dire che non si stia facendo niente per rimediare al problema.