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App per il ciclo pericolose? Perché molte donne le stanno cancellando

Recentemente, è stato scoperto che la privacy di molte donne è in pericolo a causa delle applicazioni utilizzate per il controllo del loro ciclo mestruale

App per il ciclo pericolose per la privacy Fonte foto: 123RF

Viviamo un periodo storico in cui anche un’applicazione sul nostro telefono può rivelarsi pericolosa, quindi occorre prestare sempre un po’ più di attenzione a tutto quello che installiamo sui nostri dispositivi. Recentemente, è stato rivelato che le app per il ciclo possono essere pericolose per la privacy di molte donne e che sarebbe opportuno disinstallarle il prima possibile.

Le app per il ciclo usate come un’arma

Elizabeth C. McLaughlin, fondatrice del Gaia Leadership Project una società che ha il fine di formare le donne imprenditrici, ha postato su Twitter un messaggio allarmante: “Se stai utilizzando un dispositivo di monitoraggio del ciclo, disattivalo ed elimina i tuoi dati“.

Questo tweet ha scosso molte persone, perché qualcosa che sembrava apparentemente innocuo si sta rivelando un’arma molto potente.

Fino a quel momento, nessuno avrebbe mai pensato che un’app così innocua potesse avere degli effetti nocivi sulla vita di molte donne, ma gli esperti hanno affermato che queste applicazioni per la fertilità e il monitoraggio del ciclo possono essere una ricca fonte di dati per le forze dell’ordine, che cercherebbero di punire coloro che cercano di abortire.

Negli ultimi giorni si è parlato molto delle nuove disposizioni riguardo l’aborto negli Stati Uniti e questo tipo di notizie fanno tremare la terra. Secondo le nuove regole, ogni Stato potrà decidere per sé la propria legge sull’interruzione di gravidanza, questo però porterà molti paesi conservatori a condannare le donne che abortiscono.

Le osservazioni dei creatori delle app

Sono stati contattati i creatori di app come Flo, Glowing, Clue, Glow e Pinkbird per capire come si muoveranno per poter garantire la massima sicurezza alle donne che utilizzano il loro prodotto.

Gli sviluppatori di Flo hanno dichiarato che non hanno intenzione di condividere dati sensibili con nessuno. I dettagli forniti dagli utenti rimangono privati e non saranno accessibili alle forze dell’ordine.

Sulla stessa linea d’onda si muove Clue, che ha dichiarato di rispettare il regolamento sulle norme della privacy e che quindi non darà la possibilità a nessuno di conoscere i dati delle donne che utilizzano l’applicazione.
Non si sono espresse Glowing, Pinkbird e Glow che attualmente preferiscono mantenere una linea neutrale e non esporsi troppo.

C’è da considerare il fatto che in passato la cronologia delle ricerche e altri dati sono stati utilizzati come prove per criminalizzare coloro che cercano di abortire. Questo giustificherebbe le dichiarazioni di McLaughlin e il conseguente allarmismo. Inoltre, gli esperti di privacy temono che i dati più sensibili raccolti dalle app, possano essere particolarmente incriminanti per coloro che cercano di abortire.

La cosa più agghiacciante è che quasi nessun utente scoprirà mai che i suoi dati sono stati utilizzati. Come afferma Deven McGraw, responsabile della gestione dei dati presso Invitae, sapere dove sono finite le informazioni su di noi è quasi impossibile al giorno d’oggi.

Quello che si può sperare è che tutte le applicazioni proteggano la privacy dei propri utenti, esattamente come dichiarato da Flo e Clue, che ci tengono molto a garantire un servizio efficiente e sicuro per i propri utenti.

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