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SCIENZA

Aperta la “stanza segreta” di Michelangelo in Italia, era rimasta nascosta per anni

Il Museo delle Cappelle Medicee apre al pubblico le porte della stanza segreta di Michelangelo: un viaggio nel suo processo creativo più intimo

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La stanza segreta di Michelangelo Fonte foto: Museo del Bargello foto di Francesco Fantani

Scoperta nel 1975, finalmente la “stanza segreta” di Michelangelo è pronta per essere svelata al pubblico. Aperta dopo quasi cinquant’anni, per essere ammirata da tutti. Giunge conferma da Firenze di questo attesissimo evento, che porterà la luce nella piccola area nel Museo delle Cappelle Medicee, che si prepara ad accogliere un gran numero di visitatori, italiani e stranieri. Vediamo però nel dettaglio cosa attenderci da questo luogo meraviglioso.

La stanza segreta di Michelangelo

È servito quasi mezzo secolo d’attesa, ma finalmente la stanza di Michelangelo apre le sue porte. Si tratta nello specifico di un ambiente di dimensioni decisamente ridotte, vantando appena 10 metri di lunghezza, per un totale di tre metri di larghezza. Ciò vuol dire che l’accesso sarà limitato. Il Museo delle Cappelle Medicee di Firenze imporrà dunque un numero massimo di utenti, chiamati a restare nell’area allo stesso momento.

Nello specifico parliamo di quattro persone per gruppo, con un totale di cento visitatori a settimana. Ciò al fine di garantire la tutela di questo tesoro dal valore inestimabile. Al suo interno, infatti, la stanza segreta di Michelangelo custodisce i disegni a carboncino, decisamente delicati, attribuiti al Buonarroti. Va da sé, dunque, che questa non sarà una visita museale come le altre e la prenotazione rappresenta uno step cruciale. Impossibile pensare di trovare un biglietto disponibile, presentandosi direttamente, senza alcuna forma di prelazione.

Abbiamo per fortuna anche la prima data ufficiale per l’apertura: 15 novembre 2023. Si tratta di un esperimento, di fatto, con i visitatori sottoposti alla costante osservazione dell’Opificio delle Pietre Dure. Tutte queste precauzioni evidenziano la fragilità del luogo. Ciò spiega anche la scelta di suddividere le visite in fasce orarie. Occorre infatti garantire un certo numero di ore di buio alla stanza, da alternare con quelle di luce.

I bozzetti di Michelangelo

Nel novembre 1975 la stanza segreta di Michelangelo venne alla luce durante un sopralluogo per un restauro. Si ritiene possa trattarsi di una sorta di rifugio del grande artista, nascosto da Giovan Battista Figiovanni, al fine di sfuggire alle ire di papa Clemente VII.

Fino al 1955 è stato utilizzato come deposito di carbonella, per poi risultare del tutto abbandonato. Per due decenni è rimasto sotto una botola, coperta da mobili accatastati. L’allora direttore del museo, Paolo Dal Poggetto, scoprì gli straordinari bozzetti, distaccando l’intonaco. Tutto ciò oggi fornisce un’esperienza a dir poco unica, consentendo di entrare in contatto diretto con quello che fu al secolo il processo creativo di Michelangelo. Tra i disegni possiamo riconoscere parte degli studi condotti per alcune opere della Sagrestia Nuova e la testa del Laocoonte.

Si è trattato di un lungo e paziente lavoro, che ha coinvolto numerose professionalità nel corso degli anni. Ciò che oggi possiamo ammirare è un manifesto del restauro e dell’amore per l’arte, in tutte le sue forme. Ecco le parole di Francesca de Luca, curatrice del Museo delle Cappelle Medicee: “Questo ambiente così piccolo è un vero unicum per il suo eccezionale potenziale evocativo. Le sue pareti sembrano contenere a stento numerosi schizzi di figura, in buona parte di formato monumentale, tracciati da segni che attestano una grande chiarezza progettuale. A questi si accompagnano studi, variamente accurati o sommari, di dettagli anatomici, di volti, di pose inconsuete”.

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