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Sono arrivate nuove immagini dall'Universo più profondo: qualcosa di mai visto prima

Dal telescopio spaziale Euclid arrivano nuove immagini dell'Universo più profondo, e sono davvero spettacolari: ecco che cosa ci mostrano.

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Universo oscuro Fonte foto: Esa - Euclid

L’Universo più profondo cela ancora moltissimi segreti, ma grazie alle più avanzate tecnologie gli scienziati sono in grado, pian piano, di sollevare il velo su questi misteri d’incommensurabile valore per la nostra conoscenza. La missione Euclid, giunta quasi al suo primo anno di lavoro, è una delle più interessanti per quanto riguarda lo studio del cosmo e delle tantissime domande ancora senza risposta sull’Universo: ora ci regala nuove immagini che rivelano dettagli mai visti prima.

La missione Euclid: i primi risultati

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) vuole arrivare al di là dei confini conosciuti dell’Universo, e la missione Euclid potrebbe consentire agli esperti di fare un passo avanti in questa sfida così ambiziosa. Il telescopio spaziale, in grado di lavorare sia nel visibile che nell’infrarosso, ha richiesto ben 20 anni di progettazione per poter compiere il suo lavoro in un ambiente decisamente poco ospitale. E ora arrivano i primi risultati: l’Università di Durham, che collabora con l’ESA per la missione Euclid, sta per pubblicare la prima sessione di dati sull’Universo oscuro.

Le nuove immagini dell’Universo oscuro

Sono ben cinque le immagini che Euclid ha scattato, le quali ritraggono alcuni corpi celesti nitidamente dettagliati, finora rimasti nascosti nell’Universo oscuro. Il primo è l’ammasso galattico Abell 2390, dove si possono notare oltre 50mila galassie: il suo studio potrebbe fornire agli scienziati importantissime informazioni sulla storia e sull’evoluzione del cosmo, ma anche dettagli sconosciuti sulla misteriosa materia oscura, che per il momento rappresenta uno dei più grandi enigmi astronomici ai quali non è possibile trovare risposta.

Una seconda immagine presenta Messier 78, un vero e proprio vivaio stellare dai colori vibranti, avvolto nella polvere interstellare. Grazie alla fotocamera a infrarossi, Euclid è riuscito ad esplorare per la prima volta regioni nascoste della formazione stellare, scoprendo stelle e pianeti appena nati. La terza foto ritrae la galassia NGC 6744, con un ampio campo visivo in grado di rivelarcela nella sua interezza (e fin nei più piccoli dettagli). Emergono così strisce di polvere che si espandono dai bracci della spirale, sulle quali gli esperti stanno attualmente indagando.

Ancora, il telescopio ha portato alla nostra conoscenza l’ammasso galattico Abell 2764, che comprende centinaia di galassie all’interno di un vasto alone di materia oscura. Si può notare, in particolare, una stella molto luminosa che appartiene alla nostra galassia: è interessante vedere come la sua luce, seppur molto intensa, riesca a disturbare pochissimo la visione di ciò che si trova alle sue spalle, a distanze incredibili, segno della potenza di Euclid e del suo campo d’azione.

Infine, la quinta immagine cattura il gruppo di galassie Dorado, costituito da corpi celesti con bellissime code, frutto di una loro continua interazione. Poter vedere nella stessa foto galassie così diverse, soprattutto per luminosità, consentirà agli scienziati di migliorare i loro modelli di storia cosmologica. “Non è esagerato affermare che i risultati che siamo vedendo con Euclid non hanno precedenti. Le prime immagini illustravano chiaramente il vasto potenziale del telescopio per esplorare l’Universo oscuro” – ha affermato la professoressa Carole Mundell, direttore scientifico dell’ESA – “Tutto ciò migliorerà in modo significativo la nostra comprensione del cosmo”.