Hanno avvistato qualcosa di stranissimo attorno a un pianeta lontano
In un sistema stellare non lontano dal pianeta Nettuno gli astronomi hanno individuato un anello che non dovrebbe esistere, anche se esiste una spiegazione
C’è, ma non dovrebbe esserci. È questa la sintesi estrema di quanto appurato dagli astronomi negli ultimi tempi per quel che riguarda uno dei pianeti più misteriosi del sistema solare, Nettuno. In pratica, è stata annunciata la presenza di un anello simile a quelli che rendono inconfondibile Saturno. Non è un dettaglio da sottovalutare.
Questo stesso anello in realtà non dovrebbe esistere: a dire il vero, la scoperta è stata effettuata in un sistema cosmico poco oltre Nettuno stesso, il cui diametro è circa un terzo rispetto a quello della nostra Luna. Le osservazioni sono avvenute in ogni parte del mondo, ma a guidare la ricerca scientifica ci ha pensato il Brasile. Che cosa si è accertato di preciso?
L’incredibile complessità dell’anello al largo di Nettuno
Anzitutto bisogna sottolineare che il mondo poco oltre Nettuno si chiama Quaoar. È conosciuto da tempo, ma ora si sta rivelando molto più complesso del previsto. L’anello impossibile a cui si è fatto riferimento prima dovrebbe essere largo quasi 10 chilometri, mentre la distanza dall’oggetto celeste sarebbe pari a più di 2400 km. La novità astronomica verrà resa pubblica a breve nella rivista specializzata “Astronomy & Astrophysics Letters”, nonostante ci siano ancora tanti dubbi su quello che è avvenuto in questa zona dell’Universo.
Gli esperti non sono riusciti, ad esempio, a fornire una risposta precisa a una domanda mirata: come hanno fatto la polvere e il gas a fondersi in lune e pianeti? Nel caso di Quaoar, gli anelli sono sostanzialmente due. Il primo è stato individuato lo scorso mese di febbraio, il secondo si è aggiunto proprio in questi giorni. Il mondo che si trova a non molta distanza da Nettuno orbita attorno al Sole nella cosiddetta fascia di Kuiper, una regione cosmica dominata dai detriti ghiacciati. Nel periodo compreso tra il 2018 e il 2021, poi, ci sono stati aggiornamenti importantissimi sull’oggetto celeste in questione.
Le occultazioni stellari che stanno facendo la differenza
In questi quattro anni Quaoar è stato capace di oltrepassare una serie di stelle e gli astronomi sono riusciti a osservare nel dettaglio l’ombra delle sue eclissi, note in questo caso come “occultazioni stellari”. Una situazione che ha lasciato gli esperti sbalorditi è stato il parziale oscuramento di una delle luci stellari, prima e dopo che l’astro si spegnesse. Una nuova occultazione dovrebbe verificarsi il prossimo 13 maggio, con i telescopi americani e canadesi che sono stati già predisposti per ammirarla e studiarla nei particolari. Gli approfondimenti condotti fino ad ora, intanto, hanno permesso di mettere nero su bianco una serie di dati di fatto.
Il nucleo dell’anello a poca distanza da Quaoar è denso e stretto, con una larghezza che si pensava potesse essere molto più ampia. Inoltre, l’anello stesso è circondato da un involucro particolare, caratterizzato da materiale disperso. Una delle possibili spiegazioni per queste presenze “impossibili” è quella dell’influsso da parte di una luna, meglio nota come Weywot. Quest’ultima avrebbe infatti potuto creare disturbi gravitazionali, impedendo alle particelle dell’anello di accumularsi in altri oggetti celesti. La speranza della comunità scientifica è quella di farsi trovare molto più preparata nel corso dei prossimi mesi.