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Blitz della GdF contro il pezzotto: migliaia di utenti coinvolti

La Guardia di Finanza blocca una centrale di trasmissione di contenuti Pay TV illegali dando un duro colpo al sistema del pezzotto: per gli utenti coinvolti è in arrivo una maxi-multa

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centrale pezzotto iptv illegale puglia Fonte foto: Guardia di Finanza

Continua la lotta contro il “pezzotto“: un nuovo blitz della Guardia di Finanza del Gruppo di Barletta ha scoperto una centrale di trasmissione abusiva di canali della piattaforma satellitare Sky. Il sistema permetteva la trasmissione illecita di contenuti della pay tv a migliaia di utenti (ancora in corso di identificazione). Il blitz segue la recente approvazione della cosiddetta legge anti-pezzotto che prevede un sistema di sanzioni fino a 5.000 euro per gli utenti che usufruiscono di sistemi illeciti per l’accesso ai contenuti delle TV a pagamento.

La GdF blocca una centrale del pezzotto

La Guardia di Finanza ha individuato un locale nel comune di Canosa di Puglia che era stato trasformato in una vera e propria centrale operativa per la trasmissione illecita di contenuti Pay TV. All’interno di questo locale, infatti, sono stati individuati 5 computer ad alte prestazioni, 33 decoder e 12 encoder.

Con questa attrezzatura è possibile trasmettere in streaming il segnale criptato delle pay tv: i decoder ricevono il segnale criptato e lo decodificano, passandolo poi agli encoder che lo trasformano in segnale digitale in chiaro a basso bitrate, che può essere poi inviato dai computer a migliaia di clienti online. La base operativa era “specializzata” nella trasmissione di contenuti Sky.

Secondo quanto rivelato dalla GdF, inoltre, una prima analisi dei materiali sequestrati permetterà di individuare i nominativi degli utenti finali, valutando poi procedimenti a loro carico. I computer utilizzati, infatti, molto probabilmente contengono le informazioni necessarie a risalire ai clienti del pezzotto e, per questo, sono stati sequestrati.

Il “pezzotto” gestito dal gruppo di Canosa di Puglia avrebbe “migliaia di utenti“. Si tratta, quindi, di un blitz di grande rilevanza con cui è stato possibile bloccare uno dei principali centri di trasmissione illecita di contenuti Pay TV.

La recente Legge 93/2023 detta “anti-pezzotto” ha inasprito le pene per la violazione della normativa sul diritto d’autore, sia per quanto riguarda la trasmissione di contenuti protetti da copyright che per la fruizione di tali contenuti. Le indagini, ancora nella fase preliminare, dovranno, quindi, valutare l’entità della violazione, individuare i responsabili del “servizio” oltre che i nominativi degli utenti che hanno usufruito (pagando) dei contenuti della Pay TV in modo illecito.

Cosa rischiano gli utenti del pezzotto

La nuova Legge anti-pezzotto colpisce duramente i gestori dei servizi illegali, con multe fino a 15.000 euro e, soprattutto, con il rischio di una condanna penale, da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni. Le sanzioni, però, arriveranno anche per gli utenti di questi servizi. Per i consumatori, infatti, c’è il rischio di una multa fino a 5.000 euro nel caso di fruizione di “quantità notevoli di opere o materiali protetti”. 

A far scattare la sanzione potrebbe bastare anche un solo abbonamento a una IPTV illegale. Per gli utenti sfruttavano il servizio gestito dalla centrale del pezzotto di Canosa di Puglia, quindi, c’è il concreto rischio di una maximulta in arrivo nel corso dei prossimi mesi. Se le indagini confermeranno la presenza di un meccanismo commerciale per l’accesso ai contenuti illeciti (un abbonamento, un sistema pay per view etc.) gli utenti coinvolti difficilmente riusciranno a evitare la sanzione.

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