Il caldo estremo sta danneggiando aerei, treni, condotte idriche e altre infrastrutture cruciali
Il caldo estremo genera devastazioni sulle infrastrutture di cui si parla troppo poco: ecco gli scenari attuali e futuri
Anche il sistema delle infrastrutture subisce il gravoso peso delle ondate di calore. Il surriscaldamento del pianeta comporta conseguenze di vario genere, alle quali molto spesso non pensiamo minimamente.
Basti pensare a quanto sta accadendo negli Stati Uniti, oggi specchio di un domani europeo non troppo distante, e in parte già in atto. Si pensi alle cascate nella metropolitana di New York, divenute rapidamente virali, dopo le piogge torrenziali. Al tempo stesso in Texas la rete elettrica è stata messa fuori uso dalle temperature record raggiunte. Le autostrade costiere, invece, sono messe a rischio dall’innalzamento del livello dell’Oceano Pacifico.
Crisi climatica: le conseguenze in città
I rischi del caldo estremo possono essere meno evidenti rispetto ad altri eventi naturali, come uragani, incendi e inondazioni, ma ci sono eccome. Non si parla soltanto dello scotto pagato dai singoli individui, bensì di interi sistemi infrastrutturali.
Una vera e propria devastazione in atto, silenziosamente, anche laddove le temperature normalmente non possono essere definite brutali. Non occorre recarsi in Amazzonia per sperimentare i disastri provocati dal caldo, ecco. Si pensi al Pacifico nord-occidentale, dove i sistemi non sono stati affatto studiati per poter resistere ai cambiamenti climatici in atto.
Un chiaro esempio è dato dalle strade, con un composto di asfalto non pensato per poter resistere alle temperature attuali, ben al di sopra della media. Ciò comporta un ammorbidimento della superficie, con i veicoli che possono ritrovarsi quasi in una condizione fangosa. Soprattutto i mezzi più pesanti possono lasciarsi alle spalle dei rischiosi solchi. Col tempo, poi, potrebbero formarsi delle crepe.
Altra piaga potenziale è rappresentata dalle rotaie dei treni che, surriscaldate ben oltre il limite previsto, possono piegarsi. I ponti possono deformarsi o perdere la capacità di funzionare come dovrebbero. Si pensi a quanto accaduto a New York, dove un ponte girevole ha smesso di funzionare di colpo. Per quanto riguarda gli aerei, invece, è per loro più complesso muoversi in una condizione di aria più rarefatta. Hanno dunque bisogno di maggior spazio in pista per sollevarsi. Al tempo stesso, è più probabile che incontrino turbolenze in queste condizioni.
Reti elettriche a rischio
Gli scenari devastanti sono tantissimi. Basti pensare alla crisi potenziale delle linee elettriche, che possono cedere e generare incendi al contatto eventuale tra un filo e un albero, così come un altro tipo di ostacolo infiammabile.
Per poter ridurre i rischi, i gestori della rete riducono la quantità d’energia che passa attraverso le linee. Le centrali elettriche a carbone, invece, così come quelle nucleari, sfruttano l’acqua per mantenere i sistemi freddi. Con questo caldo, però, il liquido rapidamente raggiunge elevate temperature.
Ecco le parole di Kristina Dahl, scienziata del clima presso la Union of Concerned Scientists: “Il caldo sta rendendo più complesso per le centrali generare l’elettricità che potrebbero fornire in un giorno normale. È difficile tenere il passo con il carico medio quando fa estremamente caldo”.
Ecco invece il pensiero di Mikhail Chester, ingegnere civile dell’Arizona State University: “Quando subiamo queste ondate di calore in estate, le cose tendono a rompersi molto più frequentemente rispetto a quanto le temperature sono più miti. La sola minaccia di arrivare a un guasto è sufficiente a compromettere il servizio”.