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SCIENZA

Superato un preoccupante record: ecco qual è stato il giorno più caldo mai registrato sulla Terra

A dirlo sono le rilevazioni della NASA: l'agenzia spaziale americana ha pubblicato una nota con cui afferma che il 22 luglio 2024 è stato il giorno più caldo mai registrato

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No, non è una semplice percezione personale: le temperature stanno diventando sempre più torride. Non solo stiamo attraversando l’anno più caldo mai registrato, ma di settimana in settimana le colonnine di mercurio sembrano alzarsi, senza accennare a tornare indietro.

E non è tutto qui, perché a quanto pare abbiamo anche già raggiunto un altro pessimo record: il 22 luglio è stato il giorno più caldo mai rilevato sulla Terra. A registrare il record è stata la NASA, che continua a essere impegnata nel monitoraggio delle alte temperature a livello globale.

La registrazione del record

Secondo quanto dichiarato dall’agenzia spaziale americana, che ha pubblicato una nota ad hoc, le giornate del 21 e del 23 luglio 2024 hanno superato i picchi del precedente record giornaliero (registrati lo scorso anno), ma come abbiamo già accennato è stato il 22 luglio a infrangere ogni record.

In questa giornata, infatti, si sono registrati in media 17.16 °C, quasi un grado in più rispetto alla media globale dal 1991 al 2020 e 0.18 gradi in più dell’anno scorso. Queste temperature da record, secondo la NASA, sono da imputarsi a tutti i fenomeni connessi al cambiamento climatico e al riscaldamento globale.

Grafico Nasa - NASA/Global Modeling and Assimilation Office/Peter JacobsFonte foto: https://www.nasa.gov/earth/nasa-data-shows-july-22-was-earths-hottest-day-on-record/

Credits: NASA/Global Modeling and Assimilation Office/Peter Jacobs

«In quello che è stato l’anno più caldo del pianeta, queste ultime due settimane sono state particolarmente brutali», ha dichiarato l’amministratore della Nasa Bill Nelson. E non solo (anche se non è una sorpresa): la NASA ha ribadito che è in atto un vero e proprio trend che almeno per il momento non accenna neanche lontanamente a un’inversione, cosa che dovrebbe quantomeno allarmare.

Gli strumenti della NASA

Va precisato che quelle della NASA non sono certo supposizioni. L’agenzia spaziale ha infatti utilizzato i dati raccolti dai sistemi Modern-Era Retrospective analysis for Research and Applications (MERRA-2) e Goddard Earth Observing System Forward Processing (GEOS-FP), software specializzati nella raccolta, nell’elaborazione e nella comparazione di enormi dataset.

I dataset in questione, nello specifico, combinano milioni di osservazioni, variazioni e registrazioni raccolte da strumenti all’avanguardia posizionati sia sulla terra che in mare, ma non solo: coinvolgono anche le informazioni raccolte dagli strumenti di monitoraggio dell’aria e dai satelliti. GEOS-FP fornisce dati meteorologici rapidi e quasi in tempo reale, mentre MERRA-2 li rianalizza in modo qualitativamente superiore.

La richiesta di interventi urgenti

Ancora una volta, gli scienziati della NASA si sono uniti al resto della comunità scientifica riportando l’attenzione sulla necessità di non abituarsi a queste temperature, prendendole sotto gamba. Non si tratta di eventi isolati o di record casuali: come già detto precedentemente, le temperature sempre più torride fanno parte di una tendenza al riscaldamento estremo del nostro pianeta che, purtroppo, è guidato dalle attività umane.

Al centro delle discussione globale sugli interventi urgenti da mettere in atto c’è il ruolo dei gas serra altamente inquinanti che, però, hanno ancora un ruolo da protagonisti sia a livello economico, guardando la vicenda nel macro, che nel quotidiano, guardando nel micro alle azioni quotidiane di ognuno di noi. Si fa dunque (ancora più) impellente la necessità di uno sforzo internazionale congiunto che sia risolutivo e decisivo.

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