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I campi italiani a rischio a causa della crisi climatica e del maltempo

Campi in ginocchio e semine a rischio nel Nord Italia, come denunciato da Coldiretti: perché gli eventi climatici estremi continuano a preoccupare.

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Le ultime settimane hanno visto susseguirsi fenomeni meteorologici estremi in tutto il Nord Italia, peggiorando una situazione di per sé complessa per campi e strutture. Il maltempo può lasciare dietro di sé danni evidenti alla produzione e alle colture ma, come sottolineato da Coldiretti, anche le nuove semine sono fortemente a rischio: “A preoccupare è anche l’impossibilità di accedere ai terreni per effettuare le semine di mais e riso” e “le situazioni più difficili si registrano in Veneto ed Emilia Romagna”.

Semine a rischio nel Nord Italia

“A rischio le semine nei campi del Nord Italia, dove la nuova perturbazione ha aggravato una situazione già molto complicata con danni alle coltivazioni e alle strutture, peggiorata anche dalle frane”, recita così l’ultimo comunicato di Coldiretti a proposito di un quadro meteorologico che continua a preoccupare, specialmente nel settentrione. Basti pensare alla pioggia record caduta a Milano nelle ultime settimane (non si registravano tali valori da almeno 10 anni), provocando disagi sia alla cittadinanza che all’agricoltura nello specifico.

“In merito al ritorno del maltempo sulle regioni settentrionali – prosegue il comunicato -, la Coldiretti informa che le situazioni più difficili si registrano in Veneto ed Emilia Romagna. Oltre ai danni registrati alla produzione di grano, soia, ortaggi e vigne, a preoccupare è anche l’impossibilità di accedere ai terreni per effettuare le semine di mais e riso”.

Sono parole che fanno eco a quanto già dichiarato da Alessandro Rota, alla guida della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza: “Prima la siccità, poi le piogge incessanti: l’emergenza climatica continua a investire l’agricoltura e complica la situazione di raccolti e semine. Da un lato il rischio di asfissia per le colture seminate, dall’altra l’impossibilità di programmare in maniera adeguata le nuove semine”. Ma sono anche parole che ricalcano quanto denunciato dagli stessi agricoltori: “Questo andamento climatico non sta aiutando le semine e le previsioni per le prossime settimane non sembrano essere delle migliori. Si corre sempre più il rischio di ritardare ulteriormente la semina del mais. Gli agricoltori che hanno grandi campi di mais, non potranno lavorarli tutti. Dovremo capire come procedere e come comportarci”, ha affermato Carlo Besostri come riporta L’Araldo lomellino.

I danni provocati dal maltempo

Secondo Coldiretti il Veneto e l’Emilia Romagna sono le Regioni d’Italia più a rischio in tal senso. In particolare a preoccupare è la situazione nel modenese (Vignola), zona nota per la coltivazione di ciliegie: “Le piogge torrenziali hanno provocato l’allagamento diffuso di campi, cortili e capezzagne rendendo impossibile l’accesso ai poderi, anche nei prossimi giorni, per effettuare la raccolta e le lavorazioni”.

Tornando alla coltivazione delle ciliegie, ad esempio, con l’eccesso di acqua sia nel terreno che nell’atmosfera si potrebbe andare incontro al cosiddetto fenomeno del “cracking”, che letteralmente potremmo tradurre con “frattura”, “spacco”. Vuol dire che i frutti subiscono l’effetto della rottura dell’epidermide in fase di maturazione, rendendo i prodotti totalmente inutilizzabili per la vendita e il commercio. La medesima cosa mette a rischio altre coltivazioni come quelle di susine, kaki, pesche.

“Si tratta del risultato dei 272 eventi estremi, praticamente 40 al giorno, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito l’Italia nell’ultima settimana con centinaia di ettari di colture finiti sott’acqua, secondo l’analisi su dati Eswd della Coldiretti. Per una stima completa dei danni occorrerà attendere i prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2023 i 6 miliardi di euro”, conclude Coldiretti.

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