Cimici dei letti in Italia? Cosa sappiamo sull'allarme
Allarme cimici dei letti da Parigi a Milano: anche in Italia dobbiamo preoccuparsi di un'infestazione? Ecco il caso social che ha scatenato il panico e cosa sta accadendo nelle nostre regioni
L’allarme cimici dei letti è qualcosa di cui si sta discutendo molto di recente. Tutto ha avuto inizio con l’invasione che ha travolto l’intera città di Parigi, che ha scatenato grandi polemiche. Non è detto, però, che l’Italia sia indenne da tale emergenza.
Tenendo conto del grande flusso turistico, infatti, non è da escludere un vero e proprio trasporto da un Paese all’altro. Come? Pare che le cimici dei letti abbiano scelto il treno per superare il confine e raggiungere le nostre regioni, approdando in Lombardia, precisamente a Milano.
Cimici dei letti in Italia
Che Parigi si ritrovi alle prese con un’emergenza è cosa vera e assodata, che l’amministrazione cittadina sta provando a combattere. Differente il discorso per l’Italia, considerando come il grande allarme sia partito dai social, che non sempre offrono una visione realistica delle cose. Si fa presto a parlare di un singolo caso e trasformarlo in una potenziale epidemia.
Andiamo però per gradi. Tutto ha avuto inizio con la denuncia social di due turisti australiani. Questi hanno viaggiato su un treno diretto da Monaco a Milano. Su Instagram hanno mostrato i segni dei morsi, tanti, subiti. Macchie rosse ovunque, a dimostrazione di un grande concentrazione. “Il treno era sporco ma era l’unico mezzo disponibile. Avevamo bisogno di dormire, così abbiamo reclinato i sedili”.
Si sono resi conto di quanto accaduto soltanto dopo, ovviamente, una volta giunti in Italia. Cosparsi di morsi da parte di questi minuscoli insetti ematofagi, che si nutrono di sangue caldo e che negli ultimi anni sembravano quasi scomparsi. A confermare la presenza delle cimici dei letti è stata la compagnia ferroviaria, che ha provveduto a rimborsarli 200 euro, operando poi una disinfestazione.
Che rischi corriamo: le parole dell’esperto
Ecco il primo caso eclatante italiano, che ha fatto scattare l’allarme. Pensando alla mole di turisti che giunge in Italia ogni singolo giorno, è facile pensare a un’importazione involontaria. Vediamo però qual è il reale rischio corso.
La potenziale emergenza rappresentata dai treni non è di certo un’invenzione dei social. Lo dimostra il fatto che Algeria e Regno Unito si siano adoperate per mettere in sicurezza aerei, navi e treni, a seconda dei collegamenti più frequenti con Parigi, e la Francia in generale. Da Londra, ad esempio, giungono rassicurazioni in merito all’Eurostar, ovvero il servizio che collega le due capitali. Sarà approfonditamente controllato e, nel caso, disinfestato.
Per quanto riguarda l’Italia, gli esperti del settore non sembrano preoccupati, come riporta Il Post, considerando l’assenza di aumenti significativi di segnalazioni di cimici dei letti, ad oggi. Inoltre i metodi adottati nel nostro Paese vengono ritenuti più efficaci rispetto a quelli esteri.
Ciò non vuol dire che non esista un problema. Erano quasi sparite a metà Novecento, spiegano gli esperti di disinfestazione, per poi riapparire in massa nei primi anni Duemila. La facilità dei viaggi internazionali ha di certo offerto loro un’opportunità di proliferazione. In Italia il numero di infestazioni è aumentato tra il 2012 e il 2014, per poi restare costante.
Ecco le parole di Fabrizio Montarsi, biologo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: “La probabilità di incontrarle nelle città italiane c’è. Sono infatti abbastanza diffuse. Ma non comuni come mosche e zanzare. Il problema è limitato, perché se si intercetta subito un’infezione, il ciclo di diffusione si può interrompere facilmente”.
Cosa fare per proteggersi? In caso di viaggio in un’area potenzialmente a rischio, o magari ufficialmente infestata, com’è oggi Parigi, occorre prendersi cura subito dei propri bagagli. È qui che ha luogo la diffusione. Non sono come le zecche, che restano addosso alle persone. Si deve operare una vera e propria bonifica, con lavaggi ad alte temperature, o usando il congelatore.