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Co2, oceani vicini al limite: ecco quando si raggiungerà il picco

Gli oceani hanno la preziosissima capacità di assorbire l'anidride carbonica, ma secondo alcuni ricercatori tutto questo presto finirà

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Oceani vicini al limite Fonte foto: 123RF

Gli oceani non sono soltanto un prezioso tesoro naturalistico, ma forniscono un contributo essenziale alla sopravvivenza del pianeta. Sono proprio loro che riescono ad assorbire, infatti, le emissioni di anidride carbonica. È anche in questo modo che il riscaldamento globale viene contrastato e limitato, anche se in futuro potrebbe non essere così.

Un gruppo di ricercatori internazionali si è concentrato proprio su questo argomento, arrivando a delle conclusioni che purtroppo non fanno e non faranno dormire sonni tranquilli. Nei prossimi anni la capacità dei mari della Terra non sarà quella dei giorni nostri, con delle date emblematiche che non sono poi così lontane.

Gli scenari futuri che riguardano gli oceani

Per comprendere meglio come sarà la capacità di assorbimento di anidride carbonica da parte degli oceani, gli studiosi hanno preso in esame una simulazione climatica. Lo scenario configurato è stato uno dei peggiori possibili e si è capito come il picco verrà raggiunto entro il 2100. Da quel momento in poi, i nostri mari non saranno più in grado di fare la stessa cosa, dimezzando la stessa capacità entro il 2300. A certificare questo declino c’è uno strato superficiale di acqua a bassa alcalinità che impedisce agli oceani di dare il loro contributo in materia di Co2. Perché proprio questo dettaglio è così determinante?

L’alcalinità rappresenta una delle proprietà chimiche che va a influenzare la quantità di anidride carbonica che si dissolve negli oceani. Vale la pena sottolineare come lo scenario in questione sia da più parti ritenuto improbabile, visto che gli sforzi per limitare le emissioni di gas serra non mancano, ma non si può sottovalutare nulla. Secondo gli autori dello studio, è necessario immaginare lo scenario peggiore per intervenire nel modo più appropriato. Attualmente i mari del nostro pianeta riescono ad assorbire circa un terzo delle emissioni generate dall’uomo. La ricerca ha se non altro introdotto un concetto innovativo per quel che riguarda questa materia.

La simulazione sugli oceani

Non è la prima volta che si esamina la capacità degli oceani di assorbire l’anidride carbonica, ma non era mai accaduto che si prendesse in considerazione l’alcalinità come fattore chiave e spiegazione del fenomeno. La simulazione dei ricercatori di cui si sta parlando ha tenuto conto di un periodo storico complessivo di 450 anni, con un cambiamento climatico estremo come inizio, seguito da precipitazioni e rallentamenti delle correnti oceaniche. Lo strato superficiale alcalino tenderà a lasciare la superficie degli oceani, ricoperto da uno strato caldo di acqua dolce che non si mescolerà facilmente con quelle più fredde.

Il mondo sta già provvedendo a ridurre le emissioni inquinanti, ma questo studio può essere fondamentale come “promemoria” per le politiche ambientali del futuro, anche quello più lontano. L’obiettivo è quello di verificare se il meccanismo di alcalinità citato sopra possa attivarsi anche in presenza di scenari di emissioni molto più moderati. Servono nuove strade di ricerca contro il riscaldamento globale e quella degli oceani è promettente se si vuole risolvere davvero il problema. Lo studio intanto è stato pubblicato all’interno della rivista specializzata “Geophysical Research Letters”, ricevendo un ampio e incoraggiante consenso.