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SICUREZZA INFORMATICA

Come proteggersi dai peggiori attacchi informatici del 2017

Aggiornare il sistema operativo, proteggere tutti i dispositivi presenti in un network ed effettuare dei backup: ecco i consigli di Kaspersky

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Come proteggersi dai peggiori attacchi informatici del 2017 Fonte foto: Shutterstock

Analizzare i problemi per non commettere gli stessi errori. I ricercatori di Kaspersky hanno studiato i peggiori attacchi informatici che hanno colpito utenti e imprese nel 2017 affinché sia possibile fronteggiarli nei prossimi mesi. Il 2017 è stato l’anno dei ransomware: WannaCry, Petya e BadRabbit (quest’ultimo in forma minore) hanno messo KO migliaia di dispositivi e costretto molte aziende a spendere decine di milioni di euro per far tornare tutto alla normalità.

I ransomware hanno mostrato tutta la loro capacità distruttiva. Si tratta di malware che bloccano l’acceso ai dati del computer e chiedono un riscatto in Bitcoin per “liberarli”. In caso contrario tutte le informazioni vengono cancellate. Molti utenti colpiti da questo tipo di virus decidono di pagare, non facendo altro che alimentare il business degli hacker. Tutti gli attacchi ransomware del 2017 hanno alcune caratteristiche in comune: sfruttano delle falle presenti nel sistema operativo e colpiscono tutti i dispositivi connessi alla stessa Rete.

I ricercatori di Kaspersky, oltre ad analizzare gli attacchi informatici più “distruttivi” del 2017, hanno anche fornito alcuni consigli su come difendersi. Spesso bastano pochi minuti per proteggere i propri dispositivi dagli hacker.

Installare gli aggiornamenti

WannaCry e Petya hanno dimostrato che senza il contributo degli utenti gli hacker avrebbero una vita molto più dura. I due ransomware utilizzano una falla del sistema operativo Windows che Microsoft aveva già sistemato molti mesi prima. Ciò vuol dire che tutti i dispositivi infettati non erano stati aggiornati. Una dimenticanza che è costata molto alle aziende, soprattutto a quelle di dimensioni più piccole. Una delle lezioni che tutti hanno imparato da questi due attacchi ransomware è che i computer e i dispositivi vanno sempre aggiornati.

Proteggere tutti i device collegati all’interno della stessa Rete

I ransomware hanno insegnato che nessun dispositivo è protetto contro gli attacchi hacker. Anche le macchinette che vendono i biglietti sono un obiettivo e come i computer vanno protette. Basta che un solo dispositivo sia infetto per creare dei danni enormi all’interno della Rete aziendale.

Non pagare il riscatto

Non bisogna mai pagare il riscatto. Può sembrare banale, ma molti utenti decidono di pagare il riscatto richiesto dai pirati informatici pur di riavere il possesso dei propri dati. Pagarlo è un errore per due semplici motivi. In primis si alimenta il business dei virus dando nuove risorse agli hacker da investire nello sviluppo dei ransomware. Il secondo motivo, invece, riguarda la nuova natura dei virus del riscatto, che non solo bloccano l’accesso ai dati, ma li anche distruggono. Nel caso in cui si paga il riscatto, si avrà accesso a dei dati danneggiati. Oltre al danno anche la beffa.