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La “Cometa del Diavolo” si sta dirigendo verso di noi: è più grande dell'Everest

Cosa sappiamo della "Cometa del "Diavolo": perché si chiama così, quanto vicino passerà alla Terra e in che pericolo siamo

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Cometa del Diavolo verso la Terra Fonte foto: Media Inaf - Marcelo de Oliveira

Quando si parla di comete in direzione della Terra, si fa presto a lasciar vagare la mente e pensare a una catastrofe. Le ultime notizie a tema riguardano la cosiddetta “Cometa del Diavolo”, le cui dimensioni superano quelle del Monte Everest. Il fatto che la traiettoria l’avvicini molto al nostro pianeta, ovviamente non ci lascia tranquilli, ma proviamo a capire cosa realmente sta accadendo.

Cometa del Diavolo: cosa sapere

Il nome ufficiale esercita di certo un minore fascino, trattandosi di Cometa 12P/Pons-Brooks. Orbita intorno al sole una volta ogni 71,2 anni, come la più celebre Cometa di Halley. È considerata di “breve periodo”, considerando come la sua fase d’intervallo è inferiore ai 200 anni.

Non rappresenta di certo una novità per i nostri esperti, anzi. L’uomo ne è a conoscenza dal lontano 1812, quando il cacciatore di comete Jean-Louis Pons riuscì a individuarla. Al tempo, però, le osservazioni non erano abbastanza precise. Ciò vuol dire che non si poteva capire quando sarebbe tornata. Ecco, dunque, la “seconda scoperta” nel 1883, a opera di William Brooks. Oggi, in realtà, gli astronomi ritengono che i primi avvistamenti possano risalire addirittura alla fine del Trecento.

Sappiamo che le dimensioni superano quelle dell’Everest grazie a un elemento cardine, la luminosità. Nel 2020 si è stimato che il nucleo avesse un diametro di 17 km. Non un’analisi precisa, ovviamente, considerando come manchi un avvistamento nello spazio. Non risulta inoltre possibile capire dove termini il nucleo e inizi la chioma di gas, ghiaccio e polvere.

Origini del nome e rischio per la Terra

È normale chiedersi perché mai sia stato scelto il nome Cometa del Diavolo. Si tratta di un avvenimento recente, in realtà. Alla fine di luglio, infatti, la cometa ha subito un’esplosione. Ciò ha fatto fuoriuscire un gran quantitativo di gas e polvere, con illuminazione maggiore della norma di 100 volte.

In una sola notte è passata da una magnitudine 17 a una 12. Un comportamento non comune e di certo non prevedibile, anche se non rappresenta la prima volta per questa cometa. La forma presa è quella a ferro di cavallo, o per alcuni a corno. Ciò caratterizzato da un centro scuro e punti luminosi o, per alcuni, ali.

A caccia di titoli, i media hanno fatto in fretta a rinominare il tutto Cometa del Diavolo. Altri hanno invece tentato di battere altre strade, definendola Millennium Falcon, in riferimento a Star Wars. Tutto è cambiato, poi, dopo l’esplosione di inizio novembre, che ne ha modellato ancora la forma, donandole delle “corna”. Potrebbe trattarsi semplicemente di un effetto ombra, ma la suggestione è ormai libera di vagare e quel nome è destinato a restare per un po’.

Ad ogni modo, avremo modo di vederla il 21 aprile 2024, ma tutti si chiedono se possa rappresentare un effettivo pericolo per noi. La risposta è no, semplicemente. Se è vero che si sta dirigendo verso di noi, lo fa a una distanza di 119,7 milioni di km, che rappresenta una unità astronomia, UA. Si tratta della distanza media Terra-Sole. Vicina, di certo, ma non tanto quanto l’orbita di Venere, a 0,7 UA dal Sole. La Come del Diavolo entra ed esce dal sistema solare ma per farlo non ha bisogno di passare dalla nostra orbita.

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